Spalletti: «Meritavamo di passare»

Il Tempo (E.Menghi) – Al 60% di possibilità la Roma ci è arrivata in corso d’opera, ha sentito aria di rimonta, ma non è riuscita ad assaporarla davvero. Al primo bivio stagionale, l’ossessione di Spalletti ha trovato chiuso e il rimpianto è doppio, per quel quarto gol preso all’andata che alla fine ha pesato nei conti e perché i giallorossi hanno dimostrato di avere le carte in regola per stare in Europa, ma troppo tardi. Se l’atteggiamento di ieri l’avessero avuto a Lione (25 tiri non li avevano mai tentati), o contro la Lazio in Coppa Italia, oggi si starebbe raccontando un’altra remuntada storica. «Recriminazioni non ce ne sono, si va fuori, sicuramente – dice il tecnico toscano a caldo – nella somma delle due partite si paga qualche ingenuità, non abbiamo avuto quel mestiere che richiede questo tipo di gara, delle letture che potrebbero darci vantaggi. In alcuni momenti ci perdiamo, come abbiamo fatto nel secondo tempo dopo il 2-1, facciamo fatica, buttiamo energie importanti anche quando non ce n’è bisogno. La squadra ha fatto una grande partita e meritava di passare il turno per l’atteggiamento che ha avuto, per come sono andate le cose, si meritava qualcosa in più nei dettagli. Con questo pubblico qui…». La voce dell’allenatore è piena di rammarico per quello che poteva essere e non è stato, ma non per colpa dei suoi giocatori che ci hanno messo il qualcosa in più richiesto: «Hanno fatto quello che dovevano, non trovo grandi colpe se non nel fatto che dovrebbero essere più scaltri, più furbi nelle scelte. Bisogna guardare ai 90 minuti di Lione per andare ad appuntare qualcosa alla squadra. Ma non vogliamo girarci indietro. Bisogna ripartire da questa prestazione, mettendoci qualcosa, e migliorare».

Mourinho vede uscire di scena la sua rivale più accreditata e la definisce sfortunata, Spalletti è d’ accordo: «Ci è mancata un po’ di buona sorte. Alla prima punizione ci fan no gol. Nella ripresa abbiamo smesso di giocare e non ce l’abbiamo fatto a buttar dentro il pallone. È segno che probabilmente ci meritiamo questo, anche se secondo me non è giusto. La Roma è una squadra ingenua, ma forte. C’è materiale per lavorarci e si continua a farlo. Fino alla fine dell’anno, poi non dico altro perché mi va a noia parlare del futuro». Piuttosto ha un sassolino nella scarpa da togliersi: «Prima o poi, andrà fatto il tempo effettivo di gioco, perché questi giocatori che restano a terra apposta facendo entrare i lettini, mentre a Lione stavano tutti in piedi, è davvero una brutta immagine per il calcio. Poi si parla degli arbitri, questo era evidente: bisognava ammonire prima e velocizzare la partita». Spalletti si assume anche le sue responsabilità per il momento negativo della stagione, precipitata all’improvviso: «Nella conta di tutto qualcosa probabilmente ho sbagliato. Potevo azzardare qualcosa in più».

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