La Repubblica (F.Ferrazza) – È Gerson a regalare alla Roma l’unica emozione delle ultime ore di mercato. La permanenza al Lille del ragazzo è infatti durata meno di ventiquattrore. Il brasiliano, seguito dal sempre presente papà-manager, non ha trovato l’accordo economico con il club francese, dopo che i giallorossi si erano già accordati per un prestito oneroso di 5 milioni, più obbligo di riscatto a 13. Invece le richieste del ragazzo sono state considerate troppo esose e Gerson – che aveva con entusiasmo condiviso sui social la sua partenza verso la nuova avventura – nella giornata di ieri ha fatto ritorno nella capitale. «Non so cosa sia successo – liquida il discorso Spalletti – continueremo comunque a lavorare con lui con lo stesso entusiasmo di prima, creando i presupposti affinché possa migliorare ancora di più». Oltre al rientro alla base di Gerson e al prestito del terzino sinistro della Primavera, Seck, al Carpi, la chiusura della sessione di gennaio non regala alcun finale thrilling, con il tecnico toscano che sembra quasi tirare un sospiro di sollievo. «La mia squadra è rimasta intatta e questo lo considero un rafforzamento: non abbiamo perso niente nei confronti delle altre, restiamo fortissimi».
Nessun sostituto per Iturbe, e subito pagina girata, anche perché, calato il sipario sul mercato, è la coppa Italia a trasferire l’attenzione sul campo. Stasera la Roma affronterà il Cesena nei quarti di finale, con in testa solamente un obiettivo: conquistare la doppia semifinale. L’Olimpico dovrebbe sfiorare le trentamila presenze, visto che in tre giorni sono stati staccati ben sedicimila biglietti. «Mi aspetto che ci sia la reazione giusta dopo Genova. Quando io parlo di ossessione, non è per modo di dire, ma un modo di pensare – la convinzione di Spalletti – più l’obiettivo ti si allontana, più ti ci attacchi: è quello che vuoi con tutte le forze e tutto il cuore. Noi dobbiamo assolutamente vincere la partita, dopo quello che ci è successo: contro il Cesena faremo vedere che quello lì è stato un episodio. Punto e basta».