Spalletti: “Roma gruppo importante, lo sento vicino. Con la Juve si può sbagliare, con Empoli e Cagliari si deve vincere” – VIDEO

Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di RomaRadio. Queste le sue parole:

Partiamo dai tifosi…
“Ho sentito di andarli a ringraziare, soprattutto quello spicchio sempre presente e continuo. Se lo faranno ancora di più sarà maggiore il contributo alla squadra”.

Un allenatore deve saper capire la psicologia del giocatore?
“Io sento il gruppo vicino, è un gruppo che abbiamo scelto e ci fidiamo. Tutti i nostri calciatori hanno un valore importante e di conseguenza si va per quella strada lì non è che si modifichi in base a quello che può essere un errore, come è capitato a Peres ma che alla fine ha dato un contributo eccezionale. Nel fare le cose può succedere. A Emerson gli è stato detto che puzzava un po’ quindi doveva profumare, è un ragazzo che ha qualità, ve ne accorgerete. Ha un piede quando tira importante, quando riuscirà a essere riconosciuto di aver fatto esperienze in cui si sente libero di esprimere le sue qualità noterete come diventa”.

Emerson è stato spesso distrutto.
“La Roma non è la squadra ideale per far crescere i giovani, per permettere a un calciatore di sbagliare qualcosa. Si può fare a Udine o a Empoli, diventa più facile per far esprimere le qualità a un determinato calciatore”.

Lo ricordava così Fazio?
“Ha qualità, personalità. Avevamo parlato anche in precedenza in Russia di Fazio. Non giocava, poi si era trasferito in Inghilterra, il suo valore era chiaro. Ieri ci ha dato una mano importante, ha fatto vedere la pesantezza del ruolo del centrale e l’importanza di far partire l’azione da dietro. Se si fa giocare mediano diventa fortissimo, lui arriva al limite dell’area, copre campo grazie a questa costituzione fisica. Anche con le spalle girate si sa disimpegnare quando viene attaccato. E’ il socio della Littizzetto!”.

Che Natale è?
“Un bel Natale, ieri abbiamo visto lo stadio festante e una buona partita. Abbiamo lavorato in maniera corretta ed era il discorso che avevamo fatto dopo Torino, non dovevamo farci travolgere da quella sconfitta. Oggi è tutto l’opposto di quello che poteva sembrare 7 giorni fa e nel calcio di ora succede spesso”.

Ieri partita matura della Roma.
“Sono d’accordo. Un passo avanti dal punto di vista di determinazione e personalità. La partita con la Juve si può sbagliare, con Empoli e Cagliari dobbiamo vincere. Ci sono partite in cui si può perdere qualche punto ma altre in cui si deve sovrastare l’avversario e passargli sopra dicendo mi dispiace, sei organizzato ma la partita la vinco io e non ci sono altri ragionamenti”.

Un bilancio sull’anno solare?
“Tu vuoi farmi i complimenti ma vanno fatti ai giocatori. Loro da quando sono arrivato hanno lavorato in maniera seria, sono loro che portano i risultati. Loro si fanno il culetto a lavorare tutti i giorni e fanno discorsi corretti. A quelli più farfalloni glielo si dice, però sono un gruppo importante, potete stare tranquilli”.

L’anno era come se l’aspettava?
“Ci si è messo un po’ a carburare e ora siamo più forti dell’inizio. Abbiamo avuto sfortuna perché si sono infortunati calciatori determinanti e non si riusciva a trovare la quadratura. In questo siamo stati altrettanto bravi, tutti si sono messi a disposizione per poter cambiare e hanno sposato ciò che gli veniva detto con disponibilità. Di conseguenza abbiamo perso un po’ di tempo ma ora si possono fare buone cose”.

C’è una cosa che ci può permettere di salire un gradino in più?
“Quello che si è sempre detto, la sintesi si può fare prendendo in esempio El Shaarawy. Ieri sera l’ho visto andare su palloni e portare via situazioni che in base alle sue caratteristiche altre volte non aveva fatto. Se noi riusciamo a mettere la cattiveria insieme alla qualità si può fare di più. El Sha a volte non riconosce l’episodio determinante, altre volte è sfortunato. Dzeko invece non riesce a determinarsi qualcosa di più. Da il massimo in tutte le cose e invece dovrebbe essere che c’è quella cosa che ti da il segreto del risultato, e quella situazione spesso non riesce a determinarla”.

Cosa augura alla squadra e ai tifosi?
“Molti di noi non sono condizionati dalla famiglia e dalle situazioni personali, ma le nostre mogli non si annoiano. Gli auguri sono gli stessi, possiamo mettere che se riusciamo a essere uniti e coinvolti in quello che ricerchiamo possiamo far diventare Natale tutti i giorni. Dipende da quella che è la nostra volontà di stare insieme e di lavorare e di pensare per un unico obiettivo. Se il supporto dello stadio di ieri è presente può essere che partite come ieri vengano fuori sempre”.

Cosa non può mancare a tavola a natale a casa sua?
“Noi siamo quel tipo di famiglia in cui un po’ di maiale ci vuole sempre. Auguri a tutti quanti”.

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