La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Vincere. Anzi, sterzare. È la parola d’ordine di Luciano Spalletti, per approfittare dello scontro diretto tra Fiorentina e Inter e magari lanciare un salvagente anche a Walter Sabatini. Già, perché se non è vero che le sue possibili dimissioni «sono solo le solite sciocchezze che si scrivono, una più una meno», come le aveva bollate un po’ frettolosamente il d.g. giallorosso Mauro Baldissoni, è invece realtà la voglia di cambiare qualcosa del d.s. giallorosso. Lo avrebbe confermato anche ieri a un tifoso fuori Trigoria («È vero, voglio andare via», ma da Trigoria non arrivano conferme). Ma, soprattutto, l’ha confermato a Luciano Spalletti, l’uomo che lentamente sta prendendo il comando delle cose di Trigoria.
IL D.S. IN BILICO – «Siccome lo avete scritto diverse volte, sono andato a parlare con lui — ha detto ieri il tecnico giallorosso — E Walter mi ha detto che è un’ipotesi, perché si sta mettendo in gioco per il momento che sta attraversando la Roma. Ma qui se si resta così, se i risultati sono questi, si è fallito tutti, nessuno escluso. Ma noi in queste partite sterzeremo e vedrete che alla fine Sabatini resterà». Se poi non succederà, Spalletti finirà con il lavorare con qualcun altro, di certo non si fascerà la testa. Intanto, però, vuole vincere, per lui e non solo, anche se Sabatini ha già parlato con Pallotta e probabilmente lo rifarà di persona alla prima occasione utile. Ieri, invece, il d.g. Baldissoni non è voluto ritornare sulla questione, rispondendo con un più opportuno «No comment» a chi — alla partenza della squadra per Modena — gli ha chiesto un’opinione in merito.
QUANTI DUBBI – Ed allora l’imperativo è pensare solo al Carpi e non al Real Madrid, «perché se noi vogliamo competere con Juventus e Napoli dobbiamo fare dei filotti, se si pensa alla Champions vuol dire che non si è capito nulla». Stasera Spalletti dovrà fare a meno di Totti e De Rossi, ma avrà una serie di soluzioni da poter variare, anche in corsa. Così bisognerà capire dove giocherà Nainggolan (in mediana o tra i trequartisti?), chi resterà fuori tra gli attaccanti (Salah o Perotti?), se Pjanic avrà davvero un turno di riposo ed a chi spetterà il compito di dare equilibrio alla squadra, tra Keita e Vainqueur. Insomma, un piccolo grande rompicapo, forse anche per Spalletti che nelle partite precedenti agli scontri diretti di Champions (tre ottavi e due quarti di finale) non sempre ha brillato, raccogliendo 4 vittorie, 4 pari e 2 sconfitte. Bisogna sterzare anche qui, non solo per salvare dalle dimissioni Walter Sabatini.