Spalletti: “E’ possibile che Paredes torni. Una squadra come la Roma deve fare bene. Io non risollevo niente, tocca ai calciatori”

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Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell’incontro fra arbitri, allenatori e capitani:

Che cosa pensa degli arbitri italiani ora che è tornato?
Ho trovato sicuramente gli assistenti di linea più bravi di tutto il mondo, per non parlare degli arbitri. Noi siamo quelli che hanno dato colui che ha arbitrato la partita più importante a livello mondiale. Questo diventa il quadretto fondamentale per dire la qualità di cui noi godiamo. E’ un dato di fatto, non è una cosa che io voglio dire per fare i complimenti.

Dialogo con gli arbitri?
Mi sembra benissimo, io ogni tanto faccio un po’ di confusione, tipo la partita di Sassuolo. Devo stare più attento, però le tensioni le situazioni del campo a volte ti costringono ad andare un pochettino sopra le linee ma non deve succedere. Infatti ieri sono stato più bravo, ci ho ripensato e ho saputo limitare in quelle che sono le reazioni a volte degli episodi che si vedono scorrere in campo.

Rizzoli ideale per Juve-Napoli?
Secondo me ce ne sono tanti di arbitri bravi e queste sono due grandissime squadre, che hanno due grandissimi allenatori. Sono due grandissime società e sono il massimo dell’espressione del nostro calcio, e spero che vinca quella che gioca meglio.

Ha chiesto indietro Paredes?
Mi hanno parlato molto bene di Paredes, è possibile che accada.

Queste altre dichiarazioni di Spalletti a TMW:

Juventus-Napoli…
Il Napoli gioca sull’attenzione della palla e non dell’avversario, ma non ti dà tempo di ragionare venendoti addosso con forza, obbligandoti a sbagliare.

Distanza della Roma?
Ho avuto la fortuna di rivederla la partita e qualcosa mi è parso migliore, ma dobbiamo essere più bravi soprattutto a fare squadra corta.

Burdisso dice che punta su Spalletti per risollevare la squadra…
Io non risollevo niente, tocca ai calciatori, ma è chiaro che una squadra come la Roma deve fare bene, portiamo il nostro nome in giro per il mondo.

El Shaarawy e Perotti?
Quando si cambia squadra si hanno stimoli superiori per andare al di là del nostro meglio, ma in questo caso qui sono situazioni diverse: Perotti è un giocatore maturo, Stephan si era un po’ perso ma è un ragazzo che deve ancora formarsi. L’ambiente di Roma gli farà trovare una scorciatoia, perché non ti permette di aspettare molto tempo per guadagnare delle caratteristiche.

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