Il Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – La Roma gioca tre partite a settimana, ha cominciato domenica e finirà tra quasi un mese. Luciano Spalletti celebra Totti, evidenzia che la Roma domenica scorsa ha fatto registrare qualche progresso, ma ribadisce che c’è ancora molto da lavorare in difesa. La vigilia dell’esordio in Europa League risente della delusione ancora cocente dell’eliminazione dalla Champions. Qui siamo nel seminterrato del palazzo luccicante dell’Uefa, si passerà al piano nobile solo nelle fasi finali della competizione. Spalletti allontana ogni riferimento polemico e si concentra sulla partita di stasera contro il Viktoria: «Abbiamo a disposizione più di undici titolari, la rosa è stata allestita per poter cambiare, senza usurare sempre gli stessi. E’ fondamentale continuare a giocare un buon calcio e vincere le partite». Ci vuole un’altra mentalità e inevitabilmente il peso dell’Europa League nella stagione della Roma sarà diverso da quello che era stato previsto per la Champions: «Penso che quella sia la competizione più pregiata che c’è e l’abbiamo persa. L’Europa League è sotto, diventa bellissima se riusciamo ad andare avanti, se riusciamo ad accedere alle fasi finali. Ci teniamo e per quello che ci è successo ci teniamo ancora di più».
PRENDERE MENO GOL – Difesa colabrodo in Europa, dove la Roma ha preso gol trentuno volte nelle ultime trentadue partite giocate. Spalletti ammette: «E’ vero, in difesa dobbiamo migliorare, sia per quelli che sono i numeri, che per il comportamento. Siamo stati costretti a cambiare spesso giocatori dietro, alcuni sono arrivati all’ultimo momento, ma dobbiamo fare meglio. E’ uno dei reparti sui quali stiamo lavorando forte per migliorare. Stavolta ci sarà la possibilità di vedere altri giocatori, come Fazio. E’ un ragazzo serio, un buon calciatore». Vermaelen partirà dalla panchina, per poter poi essere pronto per la Fiorentina. Sarà una difesa inedita, con Juan Jesus che torna a sinistra.
FRANCESCO GENIO – La domanda su Totti arriva da un giornalista ceco. «Può promettere che giocherà Totti, il romanista più conosciuto da queste parti?». La risposta di Spalletti è pronta: «Anche da noi lo è, ma non posso promettere a tutti di farli giocare. Sarà la partita a dire come andrà. Francesco è un genio del calcio. Il talento è quel giocatore che fa quello gli altri non riescono a fare, il genio è colui che fa le cose che il talento non riesce a fare. E’ sempre un piacere vederlo in campo, resta solo il fatto dell’età. Questo dispiace a tutti, ma bisogna saperlo usare e non è facile». Hanno fatto molto discutere le parole di Nainggolan, che aveva detto che i tifosi incitano di più quando c’è Totti in campo. Spalletti allarga il discorso alle caratteristiche della piazza di Roma: «Lavorare a Roma e nella Roma è qualcosa di particolare, perchè è tutto più intenso, tutto doppio. C’è un sentimento più forte, bisogna essere pronti a dare il doppio in campo. Dipenderà tutto da noi, non dobbiamo chiedere niente al nostro pubblico, siamo noi che con il nostro comportamento forte come domenica dobbiamo coinvolgerlo, con il nostro calcio la gente parteciperà. Quando Francesco entra riesce a trasmettere qualcosa nell’animo della gente, il mio impegno è nel trovare altri calciatori che riescano a fare lo stesso. Non mancano calciatori di personalità, ma il paragone è con lui. Se facciamo i passi giusti come abbiamo fatto, la tifoseria partecipa e ci darà sempre quello che in questo momenti ci dà solo quando c’è Francesco». Il tecnico punta sui progressi che ha intravisto contro la Samp: «Domenica per la prima volta abbiamo rivisto il nostro calcio, con il rombo, che possiamo fare e sappiamo fare. E’ il modulo sul quale abbiamo lavorato di più nella passata stagione, ci può far ritrovare il calcio della Roma. Domenica la squadra ha corso di più nel primo che nel secondo tempo».