Il Giornale (M.Di Dio) – Nel segno del numero 400. Come le presenze in A di Luciano Spalletti che diventerà il decano degli allenatori del massimo campionato di quest’anno e come, in caso di gol, le reti realizzate dalla Roma con il tecnico toscano in panchina. La vigilia della sfida tra i giallorossi e l’Atalanta vive però con i soliti tormentoni: il rinnovo del contratto di Spalletti e De Rossi. «Il mio contratto non sarà dentro l’uovo di Pasqua, per quanto mi riguarda si andrà in fondo al campionato», dice l’allenatore dei giallorossi. Di quella linea di demarcazione – Spalletti dixit – che doveva essere tracciata dopo il derby di Coppa Italia nemmeno l’ombra. Anche se l’eliminazione e la prospettiva concreta di chiudere senza trofei un’altra stagione ha prodotto uno strappo maggiore tra le parti, pur in assenza di conferme ufficiali ma con qualche movimento sottotraccia soprattutto del club. Spalletti, impressionato come tanti dalla prestazione monstre della Juve in Champions, non vede «segni di flessione» dei bianconeri, che «hanno evidenziato una gestione, una completezza di comportamenti nell’affrontare la stagione intera, preparando nel dettaglio ogni aspetto. Ma la matematica ancora non ci condanna». Ecco che il tecnico, ritenendo difficile la rimonta, manifesta la sua preoccupazione per l’altra vicenda in stand by. Per mesi ha continuato a dire che la priorità è trattenere i grandi giocatori, riferendosi a Francesco Totti.
Adesso il discorso passa su Daniele De Rossi, il «secondo» figlio della romanità a Trigoria, in dubbio oggi per una distorsione alla caviglia. «Sono queste le cose fondamentali per dare forza al seguito di una società, di allenatori ce ne sono tantissimi bravi, anche più giovani di me – il messaggio dell’allenatore -. Daniele è un giocatore forte, che se non hai devi andare a cercare: se va via guadagni niente, se vuoi andarlo a ritrovare devi spendere molto. Si corre il rischio di pentirsi, come nel caso del Milan quando hanno visto passare Pirlo alla Juve». Oggi il test Atalanta, una delle squadre che farà da ago della bilancia (affronterà i bianconeri fra due settimane, ndr) nella corsa al titolo. Gasperini – uno dei nomi indicati per il dopo Spalletti alla Roma – manifesta un po’ di nervosismo, annullando la conferenza stampa della vigilia per la presenza indesiderata di un giornalista. Non avrà il Papu Gomez, giocatore tra i più decisivi e a lungo nel mirino della Roma. «Se ci fosse stata la possibilità, l’avrei voluto con me, la sua assenza per noi sarà un vantaggio», sottolinea Spalletti. Anche se la gara «nasconde comunque molte insidie, all’andata sbagliammo soprattutto il secondo tempo e il finale di gara e loro furono bravissimi». Ci sarà Kessiè, decisivo su rigore nella sfida a Bergamo e che radio mercato dà già in giallorosso da giugno (28 milioni più il prestito di un giovane, forse Tumminello).