Il Messaggero (S.Carina) – «Se la Fiorentina è un’opera d’arte, noi abbiamo fatto un capolavoro». In effetti sei vittorie consecutive non arrivano per caso. Spalletti ne è consapevole, come sa che Roma-Fiorentina rischia di diventare una gara da quattro punti. Perché chi vince questa sera, in caso di arrivo congiunto, potrebbe poi avvantaggiarsi dello scontro diretto. Proprio per questo motivo, non svela nulla sulla formazione: «Se giocherà Dzeko? Edin è un calciatore che ha fatto bene anche subentrando, poi però c’è da valutare anche che la squadra ha fatto bene pure senza di lui». Il duello a distanza con Kalinic, insomma, potrebbe non esserci: «Il croato è uno dei più bravi ad attaccare lo spazio e la palla, ad andare dietro la linea difensiva e sotto porta. Edin ha altrettante qualità ma gli piace di più la palla addosso e più che tagliare sul primo palo preferisce il passante sul secondo».
PARTITA A SCACCHI – Nonostante il battibecco a distanza di un paio di settimane fa sull’affare Zarate, lodi anche per Paulo Sousa:«Fa un calcio moderno e spettacolare. Tra quelle di testa è quella che ha lavorato meglio. A Firenze ci hanno messo alcuni mesi per capire come giocasse e qui c’è tutta la bravura dell’allenatore perché sa cambiare pelle in corsa. Hanno tanta qualità». Quella che non difetta alla sua Roma: «Abbiamo entrambe la volontà di comandare il gioco, con molti centrocampisti che sanno leggere le situazioni. Loro sanno difendere a tre e a quattro. Bisognerà essere più bravi di sempre. Loro più stanchi? Tra quattro giorni affronteremo il Real, che ha giocato mercoledì e non dirò ai miei giocatori che sono più stanchi. Le partite vanno giocate e bisogna farsi trovare pronti. Durante le gare e negli allenamenti». Proprio in quest’ottica, quando gli viene ricordata un’intervista di un paio di mesi fa nella quale Burdisso raccontava come a Roma non ci fosse la cultura del lavoro, s’irrigidisce: «L’ho allenato solo per una settimana, quindi non ho fatto in tempo a dargli il meglio di me. Se ce lo prestano per un po’gli facciamo vedere che lavoriamo tutti. Roma è l’ambiente ideale per lavorare. Qui le cose si sanno fare e quelli che non vogliono migliorarsi devono andare via».
TIFOSI PROTESTANTI – Chi invece è arrivato da poco è il presidente Pallotta: «Con lui siamo al completo. Io prendo decisioni che riguardano il mio lavoro, la mia area: in quell’ambito decido io. Per il resto ci sono altri professionisti. Ci ho parlato, mi è sembrato carico di entusiasmo». Quello che questa sera con l’Olimpico semivuoto mancherà. Ieri notte la Curva Sud ha esposto uno striscione al Colosseo in cui ha invitato il tecnico (che a sua volta l’aveva pungolata a tornare) a pensare solo ad allenare:«Spero nel buon senso di tutti quelli che gestiscono questo confronto – la replica – Sappiano solo quelli che erano presenti ad Empoli che hanno contribuito al nostro atteggiamento da grande squadra». Formazione: Lucio dovrebbe fare a meno di Dzeko. Recuperati Pjanic e Nainggolan, non ci sarà ancora una volta De Rossi e in forse c’è Iago Falque, febbricitante. Il dubbio è il modulo: il campo dice avanti con il rombo in mediana. Ma la tentazione di mettersi a specchio con i viola (4-2-3-1) esiste.