Davide Vagnati, direttore sportivo della SPAL, è intervenuto durante la mattinata ai microfoni di Tele Radio Stereo. Le sue parole:
Cosa è capitato ieri sera? La squadra pensava già alla sfida dell’Olimpico?
Penso di no. La formazione che è scesa in campo ieri contro il Cittadella, non era una formazione di basso livello. Ha giocato il portiere titolare, in difesa c’erano due nazionali uno finlandese l’altro greco, il terzo, Cremonesi, l’anno scorso ha vinto il campionato con noi. A centrocampo c’era Mattia Vitale che ha fatto una buona partita, Schiattarella e Mora che hanno vinto con noi. Davanti Borriello e Floccari. Insomma non abbiamo fatto giocare dei ragazzini. E’ dispiaciuto più l’atteggiamento che la sconfitta. Ieri purtroppo abbiamo peccato proprio in quello.
Ci sono calciatori che hanno fatto parte di tutto il percorso della Spal dalla Lega Pro alla Serie A?
Uno ce lo portiamo dietro da quando la Spal è stata presa dai Colombarini che è Lazzari. L’altro è Mora. Gli altri sono stati aggiunti durante il percorso.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato approdando in serie A?
Non solo la qualità dei singoli calciatori, non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista fisico. Quella è la grande differenza fra serie B e serie A. Giocare una partita di questo livello per calciatori che non hanno moltissima esperienza, diventa molto più dispendioso rispetto ad altri campionati. Il recupero diventa più lento e complicato.
Ci sono dei rimpianti per alcune partite?
Abbiamo fatto parecchi errori mi permetto di dire che non sia una mancanza di punti dettata dalla sfortuna. Sono degli errori che dobbiamo eliminare perché questa categoria non te li permette, quando gli attaccanti a questo livello hanno l’occasione di farti gol ci riescono. Contro il Chievo abbiamo avuto 4 o 5 palle gol che abbiamo sbagliato, è stato bravo sicuramente Sorrentino, però sono errori nostri. Poi durante la ripresa abbiamo sbagliato l’approccio. Dobbiamo capire che se non entriamo in campo al massimo delle nostre forze tecnico, fisiche e mentali facciamo fatica. Una neo-promossa come è normale che sia vive sul filo del rasoio, dell’episodio, del pallone sporco e queste sono armi che dobbiamo migliorare perché sono convinto che nonostante tutto la Spal abbia tutte le carte in regola per rimanere in Serie A. Diciamo che la partenza, non a noi all’interno della squadra, ha fatto volare alto qualcuno perché ci si aspettava un campionato diverso. Dobbiamo vivere bene la settimana per cercare di migliorare alcuni aspetti in cui siamo un po’ più carenti. Abbiamo un grande staff un grande tecnico, dobbiamo avere fiducia e capire che la cosa fondamentale è che la Spal rimanga in serie A. Non dobbiamo accontentarci perché la Serie A deve diventare il campionato della Spal. La grande scalata non basta. Abbiamo una grande possibilità con una grande tifoseria alla spalle. Abbiamo un grande pubblico che ci sta sostenendo e questa deve essere la nostra forza. Stiamo rifacendo il centro sportivo, abbiamo ristrutturato lo stadio. Dobbiamo farcela.
Mister Semplici è mai stato in discussione per voi?
No, noi dobbiamo pensare a migliorare la squadra. Il mister eventualmente dobbiamo cercare di sostenerlo. Noi crediamo in primis di avere a disposizione un grande uomo e poi crediamo di avere un grande tecnico. Non ci è mai passato per la testa mettere in discussione il mister. Siamo tutti in discussione, tutti i giorni perché dobbiamo cercare di migliorarci ogni giorno.
Tanti ex Roma da Borriello a Viviani passando per Marchegiani. Che ne pensa?
Si abbiamo tanti ragazzi che hanno fatto parte di una grandissima realtà come quella romanista. Credo però che loro adesso pensino solo ed esclusivamente al bene della Spal.
Mattiello ha recuperato?
Fisicamente sta benissimo. Anzi è andato al di là di ogni più rosea previsione. Dal punto di vista muscolare non ha avuto particolari problematiche nonostante la prolungata assenza dal campo. Quindi siamo contenti dell’apporto che ci sta dando.
Come si sono calati nella realtà Spal calciatori dal passato importante come Paloschi, Borriello e Floccari? E’ un connubio riuscito per come li vede giocare?
Il nostro obiettivo primario in sede di mercato è stato quello di cercare calciatori di esperienza ad alti livelli. A Ferrara si sta bene è un ambiente dove si riesce a fare calcio senza troppe pressioni. La città è bellissima il pubblico è molto vicino ai ragazzi, c’è molto senso di appartenenza. Qui a Ferrara poi si tifa Spal, senza pensare ad altre squadre. Questo tipo di calciatori deve aiutare gli altri a dare qualcosa in più dall’alto della loro esperienza.