SPAL, Di Biagio: “L’umore è pessimo, come normale che sia. Affrontare la Roma mi fa sempre effetto”

Alla vigilia del match casalingo contro la Roma, il tecnico della SPAL ed ex giocatore romanista, Luigi Di Biagio, ha parlato in conferenza stampa, presentando la gara e affrontando diversi temi. La sua squadra è chiamata a reagire dopo i recenti risultati negativi, che hanno portato il club di Ferrara a retrocedere matematicamente a quattro giornate dalla fine. Di seguito, le sue dichiarazioni:

Come sono stati vissuti gli ultimi giorni?

L’umore è pessimo come è normale che sia. Non dormiamo molto e queste quattro partite dovremo farle in maniera dignitosa, mettendo in ordine i pezzi e facendo la conta di chi sarà disponibile.

Un giudizio su Bonifazi?

Bonifazi l’ho visto molto più attento e concentrato rispetto agli anni passati. I giudizi poi vengono capovolti quando si subisce gol. Io continuo a pensare che possa ancora crescere e dare tanto al calcio. Starà a lui capire il suo reale potenziale.

Domani giocherà contro la Roma, il suo passato. Come la sta vivendo?

Io non sto passando un bel momento. Mi interessa la SPAL e stop. Rivedere questa squadra (la Roma, ndr) mi fa sempre effetto, ma non posso non pensare a quello che sta accadendo a Ferrara.

Ha pesato l’assenza del pubblico?

Di motivazioni la squadra ne aveva tante. Come tutte le squadre avevamo bisogno del nostro pubblico, che sarebbe stato fondamentale. Inutile parlare però di certe cose. Sarebbe stato sicuramente diverso.

La SPAL sta subendo molti gol dalla parte del terzino, che gioca molto stretto. Di chi è il problema?

Si tratta di un problema di lettura, bisognerebbe leggere l’azione prima e spaccarla.

Castro può giocare domani?

Probabilmente è infortunato e ha un affaticamento muscolare. Valuteremo oggi ma non penso sarà disponibile.

C’è qualcosa che manca al gruppo per reggere i novanta minuti?

Penso che questa squadra non abbia dimostrato fino in fondo il suo valore per una serie di motivazioni. Nel momento in cui dobbiamo chiudere e serrare la nostra porta, ci impauriamo. Da una possibile vittoria con il Brescia ci siamo trovati a perdere in malo modo. Bisogna che ci prendiamo le nostre responsabilità e forse questo è mancato.

L’addio di Vagnati ha influito sulla psiche di tutti quanti?

Quando un direttore prende un allenatore e ci crede e poi non c’è più, crea dei problemi. Oltre a Vagnati sono andate via altre persone e ci siamo trovati smarriti. Non è una scusante, ma è stato molto difficile.

Quando ha capito che la SPAL non si sarebbe salvata?

Dopo la partita con il Genoa. La mia convinzione era quella di accorciare sul Genoa dopo gli scontri diretti. Dopo quella partita ho capito che sarebbe stata veramente dura. I casi eclatanti di Cagliari e Milan ci hanno dato un botta non indifferente. Ho cercato di caricare l’ambiente ma non ci siamo riusciti.

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