Spaesato e di nuovo bocciato: ormai Zaniolo non brilla più

Il Messaggero (G. Lengua) – Tra le cause che frenano Nicolò Zaniolo c’è anche quella del ruolo. Qual è quello in cui può rendere al meglio? Mourinho ancora non lo ha scoperto. Contro il Milan ha inseguito quasi come un terzino Leao e ha attaccato con le solite incursioni palla al piede che non hanno portato a nulla di fatto. Ha incassato un’ammonizione con una scivolata inutile a centrocampo, ha sbagliato appoggi e provato tiri dalla distanza colpendo puntualmente l’avversario. Quei compiti troppo difensivi hanno sporcato la sua prestazione. Poi, Mourinho lo ha sostituito al minuto 65 con Matic. Forse una bocciatura, un’altra che gli ha rifilato José.

Il rapporto tra i due non è mai davvero decollato, si sopportano e probabilmente non si capiscono. E quindi la domanda è resta la stessa: qual è il ruolo di Nicolò?  Di Francesco che lo ha fatto esordire, e con cui ha dato il meglio in carriera, lo ha fatto spesso giocare come esterno d’attacco nel 4-3-3. A Nicolò piace correre, puntare l’avversario, avere campo davanti a sé. Vorrebbe avere la libertà di provare l’uno contro uno e invece si sente ingabbiato in una posizione non sua.

Zaniolo ha bisogno di sentirsi al centro di un progetto, essere protagonista e incassare quotidianamente la fiducia del tecnico. Pensava che Tiago Pinto dopo il gol decisivo in Conference lo chiamasse per il rinnovo del contratto (scadenza 2024) e invece nessuno si è fatto vivo. È stato vicino alla cessione in estate, ma il cartellino da 60 milioni ha scoraggiato tutti gli investitori. Si sta abituando all’idea che probabilmente il suo futuro sarà lontano da Roma.

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