Corriere dello Sport (R. Maida) – Un diamante impiega 800 milioni di anni a cristallizzarsi nel profondo della Terra, ma un’eruzione vulcanica può riportarlo in superficie. Il “diamante grezzo” di Ranieri, Matias Soulé, è emerso dal magma dei talenti della Juventus con un gol decisivo nel derby. Proprio come un diamante, Soulé ha illuminato i cuori dei tifosi della Roma. A differenza di Iturbe, che non ha mantenuto le promesse, Soulé sembra avere ben altro spessore. È stato determinante anche contro il Verona, con uno scatto, un controllo, un dribbling e un assist per Shomurodov. Fino a poco tempo fa, molti pensavano che l’argentino non avesse il potenziale per diventare un grande giocatore. A 22 anni, ha dovuto superare la diffidenza di molti, una sfida comune per i giovani calciatori che si trovano a gestire grandi responsabilità finanziarie.

PAZIENZA. Il piccolo Mati ha faticato ad adeguarsi, la Roma gli voleva subito l’eredità di Dybala. Ansia da prestazione, dubbi. Per fortuna, Ranieri, come Di Francesco a Frosinone, lo ha sostenuto: «Tranquillo, il futuro è tuo». Dal 16 febbraio, titolare fisso in campionato: nove giornate, sette vittorie. Due gol decisivi, a Parma e Empoli, quattro punti in più. Un altro, emotivamente importante, nel derby.
Il taglio del «diamante grezzo» continua, toccherà al nuovo allenatore completarlo.