Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Matias Soulé ci ha raccontato un po’ tutto di questi ultimi mesi tra la Juventus e la Roma, ma anche delle sue emozioni per essere riuscito a sbarcare finalmente in giallorosso, in un club che lo ha fortemente voluto decidendo di investire una cifra importante pur di assicurarselo. E ieri, nel ritiro inglese al St George Park, è sembrato ancora più sereno, più allegro, più innamorato della Roma. Dalle sue parole si percepisce anche quel senso di responsabilità verso la squadra, verso i tifosi, verso la proprietà che ha speso 30 milioni per lui. E se da un grande potere derivano grandi responsabilità, allora Soulé non vede l’ora di poter dimostrare quanto quell’investimento sia stato positivo per il club e per la squadra. Ha voglia di far vedere che quegli undici gol segnati la scorsa stagione con la maglia del Frosinone sono solo l’inizio. Che le sue giocate, i dribbling, la magia che sprigiona in campo sono solide realtà e non il frutto di un sogno di una stagione e via.

Mantenere le aspettative: lui ci crede, è pronto a dimostrarlo e già in queste prime uscite in amichevole e negli allenamenti che abbiamo avuto la fortuna di vedere possiamo di certo dire che è sulla strada giusta. Il potenziale del campione, la qualità della stella, la duttilità che spinge ogni allenatore a desiderare un giocatore come Mati. Può giocare a destra, a sinistra, seconda punta, persino mezz’ala. Ha quel guizzo da crac, quel tocco di suola classico dell’argentino e quel tiro a giro che fa impazzire i portieri avversari. Il repertorio che ha fatto innamorare De Rossi che se lo coccola dall’inizio della trattativa: “E io stravedo per lui – ci ha detto Soulé – Spinge tanto, è un grande lavoratore e un ottimo tecnico. Sta istillando una mentalità vincente alla squadra e ci sta fornendo una preparazione fisica e tattica che sarà cruciale per la stagione”. Insomma, frasi che vanno anche al di là della stima.

In questo ritiro Soulé si è immediatamente integrato con il gruppo. Non solo quello argentino, con Dybala e Paredes praticamente come fratelli maggiori ad aiutarlo in ogni circostanza, ma con l’intera squadra. E non è un caso che chiunque della rosa venga interpellato faccia il nome di Soulé come grande rivelazione dell’estate. Oggi nell’amichevole contro l’Everton è pronto a giocare titolare e non vede l’ora di dimostrare quanto già sia entrato in confidenza con gli schemi di De Rossi e in sintonia con i nuovi compagni. Un primo test aspettando l’esordio ufficiale in campionato contro il Cagliari. Un anno fa alla Unipol Domus segnó due gol, poi un altro nella sfida di ritorno. I presupposti per far bene dall’inizio ci sono tutti.