Il Messaggero (G.Lengua) – “Era il mio sogno fin da bambino”. Aveva quattro anni Giacomo Faticanti quando ha cominciato a tifare Roma grazie al papà. I 13 minuti contro l’Helsinki sono stati il coronamento di un percorso faticoso, portato avanti con costanza e grandi rinunce. La famiglia di Giacomo è romana, il papà Paolo la definisce “equilibrata”, perché è una di quelle che per generazioni ha fatto dello studio e del lavoro i cardini della vita. Un esempio per il ragazzo che ha visto sin da piccolo il padre lavorare nella farmacia di famiglia di Sora e sacrificarsi per accompagnarlo tutti i giorni agli allenamenti con il Frosinone. “E pensare che avevo cercato di coinvolgerlo verso il rugby, perché mi sembrava uno sport più nobile, poi ha cominciato a giocare a pallone e la natura ha fatto il suo corso”.
Faticanti è arrivato a Trigoria a 14 anni nella stagione 2018/19 grazie all’intuizione di Alessandro Floris osservatore della scuderia di Davide Lippi:“Insieme a lui abbiamo deciso di portarlo alla Roma anche se c’erano altre squadre interessate come Genoa, Fiorentina e Juventus. Ma la Roma mi sembrava quella più strutturata”, dice il padre. Adesso fa la spola tra la prima squadra e la Primavera (di cui è capitano), anche se Mourinho ha intenzione di farlo allenare in pianta stabile con i grandi:“È un tecnico impattante perché è magnetico, anche senza parlare e senza avere un atteggiamento diretto. È talmente ammantato di questa aurea di grande personaggio sportivo che già venire allenato da lui è uno stimolo”, spiega papà Paolo. L’esordio con la Roma dopo quattro convocazioni in prima squadra è stato motivo d’orgoglio per tutta la famiglia: “È una contentezza che cerco di contenere perché siamo solo agli inizi”. E poi, c’è quella passione per Daniele De Rossi nata quando era sugli spalti dell’Olimpico seduto accanto al papà: “Si conoscono e si stimano reciprocamente, ma Giacomo vive nel suo mito. Lo ha affascinato come giocatore e poi anche quando l’ha conosciuto come persona”. E chissà se un giorno diventerà suo allenatore alla Roma: “Sarebbe la conclusione di un percorso di affetti che si rincorrono”. E sul futuro di Giacomo, papà Paolo non si fa illusioni: “Il sogno è restare alla Roma, ma solo due campioni come Totti e De Rossi ce l’hanno fatta. Tanti altri hanno cercato una strada da un’altra parte e poi sono tornati, questo può essere il nostro obiettivo più concreto”.