L’urbanista e consigliere del Municipio XI, ed esponente dell’Udc, Francesco Smedile ha parlato a Centro Suono Sport della notizia, diffusa stamattina dal Nuovo Corriere Laziale, circa la possibilità che lo stadio della Roma venga realizzato nell’area di Tor Vergata, anziché in quella di Tor di Valle. Queste le sue parole:
“A Tor Vergata ci sono un milione e mezzo di metri cubi che prima non c’erano, con una piano regolatore approvato. E’ una zona con 2 metropolitane, due uscite dal raccordo, una penetrazione autostradale, policlinico vicino, urbanizzazioni di qualsiasi tipo. Ha già il 70% degli elementi che a Tor di valle dovranno essere realizzati a carico della Roma”.
Ma è vero che a Novembre la Roma vi ha chiamato?
È vero che ci sono stati contatti tra tecnici per vedere se fosse possibile un’eventualità di questo genere.
Il progetto a Tor vergata, rispetto a quello di Tor di valle, rimarrebbe invariato o verrebbe ridotto?
Implicherebbe una riduzione fondamentale perché parliamo di un quadrante della città in cui la destinazioni urbanistiche che sono conformi e quindi non ci sarebbe bisogno di nessuna variante, compreso l’eventuale luogo in cui realizzare lo stadio. In secondo luogo le densità urbanistiche in quel quadrante esistono già: c’è già una disponibilità, compresa una grande quantità di metri cubi di proprietà dell’amministrazione che potrebbero essere messi al bando e favorire la costruzione dello stadio. Aggiungo alte due cose: la risoluzione del problema della vela e il collegamento delle due linee metropolitane quella che passa della Casilina e quella che passa sulla Tuscolana. Il tutto senza costi per la Roma.
Prima si parlava all’imperfetto per l’opzione B. Ma è ancora interessata?
Questo non lo so. Ormai c’è la delibera pronta. Lo sottolineo: è un non detto da molti ma io ci tengo a dire la verità. La costruzione dello stadio a Tor di vallo comporterà difficoltà enormi e non c’è ancora la variante urbanistica su quell’area.
Crede sia fattibile che si possa mettere veramente la prima pietra nel 2015 a Tor di valle?
Assolutamente no.
Da 0 a 100?
Zero.
Cambiando zona la possibilità cambia?
Un anno si è buttato via ma dal punto di vista procedurale per le aree di Tor vergata, alcune delle quali sono del comune di Frascati, la procedura urbanistica sarebbe velocissima. Un progetto certo non si sposta come un sacco di patate, ma anche vero che del lavoro fatto si butterebbe solo un 20%.
Questo è ciò che ha detto anche alla Roma?
Diciamo che c’è stato un confronto. I terreni qui sono dell’università. Quando l’incidenza dei suoli è pubblica e io divento un partner nella valorizzazione del territorio io non devo coprire alla Roma calcio i costi di urbanizzazione come se fosse da sola. Qui sta la differenza: lì c’è qualcuno che ha dovuto comprare 300 ettari di terreno più la realizzazione di tutte le opere. Poi bisogna fare la metropolitana, mentre qui ci sono già state. Vi regalo un piccolo scoop: la Roma calcio fece una manifestazione di interesse per avere delle aree. Mi venne chiesto; perché l’uni di tor vergata non si sono presentati alla manifestazione di interesse? Perché la proprietà pubblica non può partecipare al bando di un soggetto privato. Fossimo stati negli Usa le università si sarebbero presidente.
La società che si occupa della costruzione dello stadio è venuta da voi?
Sì ma vorrei specificare che mi limito a parlarle di un rapporto di consultazione tecnica, non politica. Se andrà tutto bene a Tor di valle tanti auguri, anche se io non credo.