Monchi, ora direttore sportivo del Siviglia, con un passato infelice alla Roma, ha parlato ai microfoni del club andaluso della sfida in programma questa sera contro i giallorossi. Il diesse ha parlato degli avversari e della situazione in casa. Le sue dichiarazioni:
“Ci sono un certo numero di condizioni e fattori che rendono quella con la Roma una partita chiave. È una gara secca, non ci sono altre occasioni ed è un passo fondamentale e necessario per raggiungere la finale, che è dove vogliamo essere. Dopo aver vissuto una settimana un po’ difficile è tempo di rimanere uniti e provare a regalarci la gioia che tutti meritano. La squadra sta arrivando alla partita nel momento giusto. Hanno dimostrato ancora una volta di essere un magnifico gruppo di persone. Il calcio darà la sua sentenza più tardi, ma a livello di motivazione, entusiasmo e voglia siamo arrivati alla partita molto bene. Squadra magnifica ad ogni livello: impegno, lavoro, coinvolgimento. È stato un anno molto difficile da gestire, ci sono state molte regole da seguire ed è stata dura in questo senso, ma il gruppo ha reso tutto più facile. Si sono allenati duramente, superando i periodi di stop con grandi sacrifici durante tutto l’anno“.
Sulla Roma: “Hanno molte virtù: qualità fisiche, hanno giocatori di qualità, un centravanti che è uno dei migliori in Europa. Hanno molti lati positivi con cui doversi confrontare e questo è logicamente ciò che mi preoccupa di più”.
Sull’ambiente e sulle motivazioni: “Questo club si è affermato in un’élite importante e deve imparare a convivere con le ambizioni. Chi non capisce che le persone possono arrabbiarsi e criticarci se oggi non eliminiamo Roma, non capisce la storia recente di questa squadra. Così come siamo in grado di generare ambizione capiamo che possiamo anche generare frustrazione quando non raggiungiamo i risultati che ci si chiede. Ciononostante, i tifosi del Siviglia capiscono perfettamente la situazione, non dobbiamo temere la sconfitta, anche se spesso perdere per il Siviglia significa automaticamente ‘crisi’. Qualunque cosa accada oggi, questo gruppo meriterebbe un applauso perché so cosa hanno vissuto durante l’anno e non ha mai abbassato la guardia. Ovviamente giocare in questa competizione che ci ha dato tanto e ci ha uniti facendoci viaggiare in giro per l’Europa, giocare così senza persone è difficile per tutti, per i fan e per noi, perché ci trasmettono sempre quella forza. È un motivo in più, alleviare il dispiacere per la loro assenza dando loro la gioia di poter festeggiare qualcosa. Dobbiamo rimanere tranquilli perché la squadra c’è. Se perdiamo sarà perché la Roma è andata meglio, ma la squadra c’è. C’è una squadra davanti a noi, ma ci siamo anche noi. Andremo in campo con lo stesso entusiasmo e la stessa fame che ognuno dei tifosi del Siviglia avverte in queste situazioni. La squadra entrerà in campo come riflesso del sevillismo oggi. La squadra è impaziente di vedere dove può arrivare”.