Corriere dello Sport (R. Maida) – – È bastata una vittoria ad allontanare le paure più nascoste: la zona retrocessione è scesa a -4, il quindicesimo posto è diventato per incanto l’undicesimo. Ma è molto presto per disegnare prospettive rosee: la Roma resta ad almeno 7 punti teorici dall’Eurozona e ha bisogno di conferme contro Como a Parma per programmare un Natale sereno.
Ranieri è stato chiaro: “Abbiamo portato il cemento per costruire, nemmeno è stato piazzato il primo mattone“. E non sbaglia perché conosce gli sbalzi di umore della città del cuore: battere 4-1 il Lecce dovrebbe appartenere alla categoria dei risultati normali e non merita celebrazioni eccessive.
Intanto ha colpito la battuta di Ranieri a proposito del futuro di Leandro Paredes, uno dei giocatori di livello che ha rigenerato nel giro di pochi allenamenti: “È un campione e io lo terrei sempre. Vediamo cosa vuole fare lui visto che è in scadenza di contratto. Dipenderà anche dal nuovo allenatore. Ma se fossi io?“. È stata una boutade, certo, ma anche una provocazione mediatica indirizzata direttamente allo spogliatoio: i giocatori non possono pensare di trattare con una figura di passaggio, perché le valutazioni dell’allenatore di oggi possono influenzare molto le decisioni del successore.
È noto che Ranieri abbia già in tasca un bel contratto da due anni da dirigente, o meglio da consulente senior, che gli permetterà di incidere sulla ricostruzione tecnica a tutti i livelli. Anche sul mercato, in entrata e in uscita. Paredes per esempio era ormai orientato ad andare al Boca Juniors già a gennaio, invece è stato convinto da Ranieri che gli ha garantito spazio.