La Repubblica (P. Tina) – Torna al Maradona che ai suoi tempi si chiamava ancora San Paolo e non passerà inosservato. L’applauso a Sir Claudio è garantito. Sir Claudio è Ranieri che a Napoli ha allenato un anno e mezzo in un periodo molto delicato della storia azzurra: arrivò nella stagione successiva all’addio travagliato del Diez. Trovò un ambiente traumatizzato. Se la cavò molto bene nella prima stagione (1991-1992) conclusa con un quarto posto che profumava di Coppa Uefa. Andò male nella seconda nonostante l’arrivo di Daniel Fonseca in attacco, protagonista della cinquina a Valencia. A Sir Claudio costò cara, invece, quella rimediata contro il Milan l’8 novembre 1992: arrivò l’esonero, ma l’affetto nei confronti di Napoli è rimasto immutato.

Non è mai tornato da allenatore, ma sempre da avversario. Lo farà anche domani con la missione complicata di risollevare la Roma. Debuttare a Fuorigrotta non è semplice. La stima nei confronti di Antonio Conte è alta: si conoscono e apprezzano. “Ero stato chiaro a inizio stagione – ha spiegato proprio Ranieri in conferenza stampa – sui pronostici in chiave scudetto. Conte arriva primo o secondo, quindi per noi non sarà semplice conquistare un risultato positivo. Dobbiamo risollevarci e cambiare marcia. Ovviamente non sono un mago”.

La cura Ranieri è appena cominciata. La strada è in salita, ma Sir Claudio non si è mai arreso e promette una Roma determinata. Basta una frase per capire le intenzioni dei giallorossi, che al ruolo di vittima sacrificale non ci stanno: “La gara sarà difficile pure per il Napoli“.