Cinquecento militari in centro, più forze dell’ordine in periferia, più telecamere un po’ ovunque (ammesso che qualcuno le paghi). In sintesi, azioni e strumenti partoriti dal lunghissimo Comitato per l’ordine e la sicurezza andato in scena ieri mattina in Prefettura, con lo stesso punto/slogan all’ordine del giorno: «Per una Capitale più sicura… ». E il calcio? Le violenze da stadio? I quartieri militarizzati? Ciro Esposito? Le puncicate? Le molotov? Gli hooligan che mettono a ferro e fuoco la città? Tutto dovrebbe risolversi con l’ultima novità in arrivo dal Viminale: il Daspo europeo, che dopo aver arginato poco (e male) il fenomeno in Italia, proverà a farlo nei paesi dell’Unione europea. «Il 12 marzo porterò la proposta alla riunione del Consiglio dei ministri europei dell’Interno», annuncia il titolare del ViminaleAngelino Alfano.
E I SOLDI? – Stop. Di calcio non si parla oltre. Ed è un paradosso, perché l’esigenza di convocare il Comitato di ieri è nata proprio all’indomani delle scorrerie hooligan degli ultrà del Feyenoord nelle vie del centro. Sul tema, molto caro a Marino, il Questore Nicolò D’Angelo, protagonista di uno scontro istituzionale senza precedenti con il sindaco, ha promesso che «si lavorerà sui percorsi dei cortei (si spera anche dei tifosi, ndr) perché il centro di Roma è un patrimonio del mondo intero e va tutelato». Un’altra forma di tutela, presumibilmente anche nei dintorni dello stadio Olimpico, arriverebbe con ilsistema di videosorveglianza proposto da Marino, da associare al nuovo impianto di illuminazione per cui il Comune ha già stanziato 47 milioni di euro. Ne servirebbero altri 28 per metterci wifi e telecamere: ma chi ce li ha? Aspettiamo il prossimo Comitato, il ministro ne ha promesso uno al mese, sempre per «una Capitale più sicura».
La Gazzetta dello Sport – A. Catapano