La Gazzetta dello Sport (M. Dalla Vite) – La notte avrà portato consigli, forse spostamenti di voti, convincimenti e ulteriore solidità nelle convinzioni. Una cosa è certa: oggi in tarda mattinata sapremo chi guiderà l’Associazione Italiana Arbitri per i prossimi 4 anni, in pratica il nuovo numero uno dell’AIA che succederà a Carlo Pacifici, capitano dall’aprile del 2023.
I sussurri danno un favorito, ma qui non valgono exit poll o “rumors”: qui è giusto attendere il verdetto, ben sapendo che da una parte sarebbe un “unicum”, un mai visto prima e che dall’altra ci sarebbe la forza dell’esperienza e del già vissuto prima.
I due candidati saranno stamattina nella sede del verdetto (un hotel di Roma) ad attendere l’esito delle urne dei 945 votanti (che si esprimeranno per via telematica). Una moltitudine, un suffragio quasi universale dal quale si eleverà il braccio di Antonio Zappi o di Alfredo Trentalange.
Alfredo Trentalange, 67 anni, ha guidato l’Associazione dal febbraio 2021 fino alle dimissioni (18dicembre2022) causate dal famoso Caso-D’Onofrio per il quale poi venne assolto con formula piena nell’aprile 2023. Ex arbitro internazionale, ha di fatto prodotto una svolta nel coinvolgimento delle quote rosa nell’AIA e avviato una forte lotta contro la violenza nei confronti degli arbitri, creando il doppio tesseramento e maggiore apertura del mondo arbitrale. Sarebbe lui il “già vissuto prima”, un volto che avendo già guidato l’AIA parte col vantaggio della conoscenza del sistema.
Ma il sistema lo conosce bene anche Antonio Zappi, 59 anni, professionista nel settore della formazione fiscale e consulenza tributaria, ex arbitro con oltre 40 anni di appartenenza all’AIA e una lunga esperienza sia come fischietto sia come dirigente.