Corriere dello Sport (R.Maida) – Non basta un gol a cambiare uno status. Ma certo il segnale che Eldor Shomurodov ha dato alla Roma è stato finalmente forte. Alla prima da titolare nel suo ruolo, cioè punta centrale, ha segnato la rete del provvisorio pareggio a Venezia e soprattutto è parso più coinvolto del solito nel gioco della squadra. Forse è stato il cambio di modulo ad agevolarlo, così come ha aiutato Abraham a guadagnare zolle nuove di terra da sfruttare. Ma niente sarebbe successo se Shomurodov non avesse aggiunto qualcosa in più alla sua partita: anche negli ultimi spezzoni giocati, entrando dalla panchina, aveva giocato al centro dell’attacco, eppure non era riuscito a combinare quasi niente di utile.
Elogiato e spronato più volte da Mourinho, che sostiene di avere un attacco più forte dello scorso anno, Shomurodov si è sbloccato dopo un’attesa che durava da Ferragosto, quando aveva regalato la vittoria alla Roma contro il Trabzonspor. Un gol simile, per altro, a quello di Venezia, nel caso, dove contano lucidità e freddezza. Il suo rendimento non è stato soddisfacente finora, è vero. Ma la stagione deve entrare nel vigo e può lasciargli speranze di risalita.
Proprio contro il Genoa, la sua ex squadra, Shomurodov cercherà di confermarsi dopo la sosta: “Il calcio italiano è più duro di quanto mi aspettassi – ha raccontato – ma mi sto adattando. Sono sicuro che resto rivedrete la vera Roma. Ovviamente per un attaccante segnare è sempre importante: spero di continuare su questa strada“. Primo uzbeko a vestire la maglia della Roma, ha un grande sogno: “Andare al Mondiale”. Dovrà aspettare però perché la sua nazionale è stata già eliminata dalla corsa al Qatar e domani giocherà solo un amichevole con la Georgia.