TuttoSport (S.Carina) – Sembrava essere un capitolo chiuso. E invece De Rossi, a 34 anni compiuti, riapre a sorpresa alla Nazionale: «Con la partita con la Svezia penso si sia chiuso il ciclo per alcuni di noi e del resto, quando si fallisce, bisogna sapere fare un passo indietro. Ora sceglieranno un nuovo allenatore, bisognerà vedere, ce ne sono di giocatori forti. Io però la Nazionale l’ho sempre vista come una famiglia e non è insomma che abbia messo un paletto, punto e basta. Se capita, chissà, che l’allenatore si fa vivo con me, che ritiene che possa servire, che dica che c’è bisogno, allora… certo gli anni sono quelli che sono, sempre trentaquattro». Domani sera toccherà al capitano giallorosso guidare la Roma negli ottavi di Champions contro lo Shakhtar. Tornato titolare a Udine dopo uno stop di 40 giorni per il solito problema al polpaccio sinistro, De Rossi sa che sarà difficile, ma è fiducioso: «Penso che lo Shakhtar sia una squadra fortissima e sottovalutata dal punto di vista mediatico. Ha eliminato il Napoli, una squadra molto forte che ci dà 15-16 punti di differenza. Lo Shakhtar è una squadra veramente fortissima, ma penso che ce la possiamo giocare. In questa Champions League ci sono 2-3 squadre con cui probabilmente partiremmo quasi battuti, ma lo Shakhtar non è una di queste. Secondo me ce l’andremo a giocare per 180 minuti».
UTOPIA E REALTÀ – Se l’utopia, prima del ritiro, è «vincere qualcosa di importante con la Roma», il pensiero del capitano giallorosso va già al futuro post-calciatore: «Al dopo ci penso, non voglio arrivare a svegliarmi una mattina e ritrovarmi a dire, cosa faccio adesso? Allenare? Forse – racconta alla rivista dell’Aic – credo che fare il secondo potrebbe essere un qualcosa che mi andrebbe di fare, che so, con Di Francesco o Spalletti o altri con cui mi sono trovato bene». Prima, però, c’è ancora il calcio giocato. E domani sera l’urna di Nyon gli ha regalato un’altra volta gli ucraini, già affrontati 4 volte in carriera. Nel marzo del 2011 finì a colpi proibiti con Srna e una gomitata gli costò tre turni di stop con la prova tv. Ora il croato è squalificato (positivo all’antidoping): un pericolo in meno sulla strada che porta alla qualificazione ai quarti di finale.