Il Fatto Quotidiano – Il “sex gate” dell’As Roma, rivelato dal Fatto Quotidiano nei giorni scorsi, è approdato ufficialmente in Figc. Ieri il procuratore federale Giuseppe Chinè in mattinata ha ascoltato la ex dipendente della Roma e il compagno licenziati dal club a inizio novembre. I due, loro malgrado, sono i protagonisti di un video hard girato a lungo sui telefonini di alcuni tesserati. Ad ammettere di aver sottratto con una scusa il device alla dipendente (una ragazza di circa trent’anni da una decina alle dipendenze del club) e di aver poi inoltrato ad altre persone il file (con le conseguenze che si possono immaginare), è stato un giocatore della squadra Primavera. La decisione della società è stata il licenziamento per “incompatibilità ambientale” sia della ragazza sia del fidanzato, anch’egli dipendente del club giallorosso.
I due hanno risposto alle domande del procuratore della Figc raccontando la loro versione dei fatti. Chinè non si sta occupando del licenziamento dei due lavoratori (su questo è in corso una difficile trattativa tra l’avvocato Lorenzo Vitali, che assiste la coppia, e il club per evitare che il caso finisca in Procura, dal momento che il reato di sottrazione e condivisione di video è procedibile solo a querela) ma indaga per verificare quali potrebbero essere le responsabilità dei tesserati della Roma nella diffusione del video. Il filmato all’inizio è circolato tanto tra i calciatori della Primavera. Almeno uno o due compagni (o ex) di categoria del “reo-confesso” avrebbero contribuito a farlo girare, fino a che il file non è finito nelle chat in cui sono presenti anche tesserati della prima squadra e dello staff tecnico. Tutti sono potenzialmente sotto i fari dei pm federali.
Quanto alla società, Chinè, sul punto, valuterà anche la possibile responsabilità oggettiva dell’As Roma (articolo 6 comma 2 del codice sportivo). In ballo, anche qui, non c’è la vicenda dei licenziamenti, che appartiene a un aspetto giuslavoristico, ma l’eventuale utilizzo improprio del video effettuato da “dirigenti con firma” che potrebbe portare una sanzione disciplinare per i giallorossi. Assai improbabile, invece, il rischio di una penalizzazione per la prima squadra. Gli interrogatori proseguiranno con i vertici della società capitolina. Il procuratore Chinè ha deciso di ascoltare come testimone la Ceo giallorossa, Lina Souloukou. Audizione da cui si aspetta molto per chiarire la vicenda.