Corriere della Sera (L.Valdiserri) – La Roma non ha ancora perso nulla e, come dicono Spalletti e i giocatori, tutti gli obiettivi restano raggiungibili. Lazio e Lione, come qualità, sono inferiori: servono due imprese, ma non «alla Barcellona». Un 2-0 in Coppa Italia porterebbe ai supplementari e nel ritorno di Europa League alla qualificazione ai quarti. Di seguito quattro domande con quattro possibili risposte:
1) La Roma ha le forze mentali e fisiche per ritrovarsi?
Spalletti, giovedì, ha inserito Paredes all’ 82′, Perotti all’ 85′ e El Shaarawy al 93′. La Roma era alle corde dal gol di Tolisso, al 2′ s.t., e l’ allenatore del Lione, visto l’ avversario in difficoltà, aveva sostituito un difensore (Mammana) con la quarta punta (Fekir). Da Spalletti non è arrivata risposta sul campo, ma fuori: «Il quarto gol lo abbiamo subito con due giocatori freschi al posto di quelli stanchi. Forse, se li avessi fatti entrare prima, sarebbe andata peggio».
2) Spalletti deve lavorare sulla tattica o le colpe sono solo dei giocatori?
I calciatori – di tutte le squadre del mondo – si aspettano soluzioni e non sempre e solo rimproveri.
3) Esiste un «ambiente» che condiziona in negativo i risultati?
Spalletti ha detto che non esiste posto migliore per lavorare e il presidente Pallotta ha fatto sapere che questa rosa è stata definita dal tecnico «la migliore che abbia mai allenato».
4) Quanto ha influito il mercato di gennaio nel crollo degli ultimi giorni?
Tanto. Spalletti aveva chiesto Rincon e Defrel, è arrivato Grenier. Ma questo può diventare un alibi (seppur fondato) e non più una soluzione. Il rinnovo del contratto è fermo da mesi e lo stallo ha prodotto danni, sia alla Roma che a Spalletti. Per recuperare, ora, non si può più sbagliare.