La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – «Non vagheremo per il campo». Luciano Spalletti ieri lo ha detto in conferenza e se c’è un calciatore in grado di rispecchiarsi totalmente in questa frase del tecnico è Daniele De Rossi. Con Spalletti in panchina, ne ha vissute tante di notti europee in cui «diventare stelle»: dal Lione al Real Madrid, passando per Chelsea e Manchester United, dieci anni fa De Rossi era il cuore pulsante della Roma bella di notte che arrivò due volte tra le prime otto d’Europa. Stasera, insieme, ci riproveranno, anche se l’Europa è quella minore, ma in fondo questo conta fino a un certo punto, e De Rossi guiderà una squadra che dovrà mantenere l’equilibrio giusto tra chi ha la necessità di segnare senza, al tempo stesso, subire reti.
MESE IMPORTANTE – Questo, per Daniele, potrebbe essere un periodo decisivo per la sua permanenza (abbastanza scontata) in giallorosso: oggi arriva il presidente Pallotta, c’è la volontà di continuare insieme ancora per un paio d’anni, e chissà che la presenza a Roma del numero uno della società, tra un incontro sullo stadio e l’altro, non serva anche per chiudere almeno una questione. Caso no, perché il rinnovo di Daniele non lo è mai stato. Lui stesso ne ha sempre parlato pochissimo, concentrato a portare a casa il primo trofeo «importante» con la Roma. In 14 anni ha messo in bacheca due coppe Italia e una Supercoppa - sempre con Spalletti - e una sfilza di secondi posti che solo a pensarci fanno male agli occhi, al cuore, e alla testa.
RUOLO DELICATO - Proprio gli occhi, quelli «giusti», ha specificato Spalletti, il cuore e la testa serviranno, e De Rossi vuole anche rimuovere la brutta prestazione contro il Porto, terminata con l’espulsione che gli è costata tre turni di squalifica. A Palermo si è riposato quasi tutto il tempo, stasera insieme a Strootman guiderà il centrocampo, nel delicato ruolo di frangiflutti davanti alla difesa. Con Totti in panchina, giocherà la partita numero 84 in Europa e sarà il calciatore della Roma con più presenze ed esperienza, necessarie in situazioni del genere, dove gestire i momenti con la giusta lucidità diventa fondamentale. Fondamentali sono i calci piazzati, e De Rossi ha un ruolo chiave: o li batte, o è sempre in area, a fare blocchi o a tentare di colpire, con la speranza di bissare l’unico gol di questa.
RICORDI – Magari da dedicare alla moglie, Sarah, che tra qualche giorno festeggia il compleanno. Non è un uomo che ama mettere in piazza la sua vita, De Rossi, ma il suo attaccamento alla Roma quello sì, non ha problemi ad esprimerlo, così come il suo legame con i tifosi, quelli che stasera saranno presenti all’Olimpico e quelli che invece resteranno fuori, per continuare la loro protesta contro le barriere. Nel 2007 a Lione gli annullarono un gol regolarissimo per una presunta spinta di Totti su Diarra, ma la Roma riuscì comunque a qualificarsi vincendo 2-0. Poco ma sicuro, firmerebbe per rivivere la stessa storia stasera, 10 anni dopo.