Come ogni mercoledì, su Roma TV, rimane fisso l’appuntamento con la rubrica settimanale dedicata alla Roma Femminile: “Women’s Weekly”. Nella puntata di oggi ha parlato Annamaria Serturini, centrocampista classe 1998. Ecco le sue parole:
Come stai vivendo questo periodo?
È un periodo brutto. È difficile da descrivere il momento che stiamo passando, soprattutto la mia Lombardia. Si cerca di non pensarci, ma le notizie arrivano. Bisogna seguire tutte le regole che ci hanno detto di seguire. Dobbiamo stare a casa. Qui possiamo allenarci, stiamo seguendo tutte le indicazioni dello staff atletico, ci sentiamo con lo staff medico e tecnico. Dobbiamo seguire tutte le regole, usare la mascherina per uscire, disinfettare le mani.
La giornata tipo?
Mi manca tantissimo vivere il campo, lo spogliatoio e le mie compagne. La mattina mi sveglio, faccio colazione, poi allenamento, pranzo, poi qualche serie tv o un film, ancora allenamento e la sera ancora un film o si gioca a carte. Gli allenamenti sono di un’ora e mezza o due, a seconda delle indicazioni.
Cosa ti manca di più della tua vita da calciatrice?
Condividere lo spogliatoio. Stando a casa ti accorgi che la vita nello spogliatoio ti manca molto.
La prima cosa che farai quando si tornerà alla normalità?
Tornare dai miei genitori, non sono potuta tornare a marzo per via del diffondersi del virus. Quando sarà possibile tornerò da loro, da mio nonno che oggi mi ha detto che voleva passare la Pasqua insieme, ma ovviamente non è possibile.
Questa emergenza cambierà la tua vita nel futuro?
Quando ci sarà un weekend libero magari prenderò più spesso l’occasione per tornare a casa e salutare i parenti.
Hai fatto qualcosa di nuovo in questo periodo?
Ho visto film e serie tv che magari prima non riuscivo a vedere. Io non vedo molta televisione, ma ora per occupare il tempo sono costretta a farlo. Mi sono anche scaricata Disney +.
Cosa hai visto in questo periodo?
Mi sono vista Narcos, ho visto la serie su Tevez, Vis a Vis e qualche film qua e là. Poi i cartoni Disney la sera prima di andare a dormire.
Come hai iniziato a giocare a calcio?
Da quando ho cominciato a camminare ho iniziato a calciare il pallone. Già a 3 anni volevo giocare a calcio con i maschi, mio padre mi ha assecondata e da lì ho iniziato a giocare con mio fratello e mio cugino. Giocavo all’oratorio del mio paese, poi sono andata all’Atalanta a 10 anni, poi al Brescia, facendo ogni giorno 150 km. Poi a 18 anni sono andata via di casa e dall’anno scorso sono alla Roma.
Hai segnato il primo gol ufficiale della Roma Femminile e anche il primo gol nel primo allenamento.
La stagione scorsa con la Roma è stata la mia migliore stagione, ho realizzato 13 reti e ho trovato una continuità di prestazioni, grazie al coach Bavagnoli che mi sta aiutando a crescere. Sono contentissima di aver segnato il primo gol della storia della Roma e spero di segnarne altri. Questa maglia è la mia seconda pelle, voglio vincere qualcosa di importante.
Sei la giocatrice con più presenze nella storia della Roma, hai saltato solo San Marino.
Si, avevo la febbre. Le mie compagne sono state bravissime, era una partita fondamentale per indirizzare la Coppa Italia.
Il ricordo più bello della tua carriera?
Non ho un ricordo più bello. Ho tanti ricordi, da quando ero piccola e capitano coi maschi, lo scudetto col Brescia, il campionato primavera vinto col Bari e la mia prima stagione a Roma, coronata col sogno del Mondiale. Non riesco a sceglierne uno.
Al Mondiale eri la più piccola in rosa.
Bartoli e Pipitone mi hanno aiutato tantissimo. Spesso avevo paura, giocavo con Bonansea che è il mio idolo, con gente che giocava nei grandi palcoscenici e ora giocava con me. È stato un sogno, all’esordio con l’Olanda avevo tanta ansia. Abbiamo mostrato il nostro valore.
Perché hai il numero 15?
È il primo numero che mi hanno dato da piccola e da lì ho cominciato a portarlo. Solo con Atalanta e Brescia ho avuto il 10, poi in Nazionale mi hanno ridato il 15. L’ho anche tatuato, è il mio numero ormai.
Ricordi del bronzo nel Mondiale U17 del 2014?
È il mondiale che ho vissuto di più. Non dovevo parteciparvi perché avevo subito un infortunio alla caviglia, alla fine sono risucita a partecipare e ho anche fatto una doppietta allo Zambia. Fu un’emozione indescrivibile. il 2014 è stato l’inizio di qualcosa di indescrivibile. L’anno dopo ho fatto l’esordio col brescia in A.
La ballerina più brava in squadra?
Andressa e Thomas.
La cantante migliore?
Siamo in tante ad essere brave, io no però, ma con le mie compagne posso cantare.
La più chiacchierona?
Se la giocano Casaroli e Coluccini.
La più tecnica?
Giugliano e Andressa hanno delle doti tecniche che fanno paura. Le osservo in allenamento, come toccano il pallone o come battono le punizioni. Hanno una tecnica superiore.
Roma città?
Roma per me è la città più bella del mondo. Ormai è una seconda casa. Quando ho qualche giorno libero mi piace passeggiare in centro o andare al mare, anche vedere parti della città meno conosciute. Mi piace conoscere la storia di Roma, di ogni monumento.
Piatto preferito?
Carbonara, ma non diciamolo al nutrizionista. Quando c’è il pasto libero ogni tanto me la concedo una carbonara, ma avviene poche volte. Dobbiamo seguire un piano nutrizionale ben preciso. Di solito mangiamo tutte insieme a pranzo e per la cena ci danno delle indicazioni. Non sono molto brava a cucinare, ma questa cosa mi aiuta a seguire il piano alimentare.