Il Sole 24 Ore (A. Biondi) – “È una misura che la Lega Serie A chiede da tempo, sia per allineare l’Italia a quanto avvenuto in altri Paesi Ue, sia per poter essere più competitivi sul mercato nazionale, assicurare maggiori investimenti e introiti per l’intero sistema. La Serie A finanzia infatti tutto il movimento“. Così il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, commenta i due emendamenti identici e bipartisan all’articolo 13 del Dl Aiuti Quater (176/2022) a firma del senatore di Forza Italia (e presidente della Lazio) Claudio Lotito e dei colleghi di partito Francesco Silvestro e Dario Damiani uno, e del senatore Pd Daniele Manca l’altro.
In ballo c’è l’allungamento da tre a cinque anni della durata dei contratti di licenza per i diritti audiovisivi, oggi regolati dalla Legge Melandri. L’emendamento sta a cuore a una Serie A che si avvicina al nuovo bando, a conclusione di un triennio in cui ha prevalso Dazn per 840 milioni all’anno.
L’estensione a cinque anni – è l’idea di fondo degli emendamenti – permetterà di programmare meglio l’investimento dei broadcaster, seguendo peraltro quanto fatto in Germania (4 anni) o anche in Spagna (5 anni). A ogni modo l’emendamento contiene una parte che fa molto discutere anche perché letta come norma pro Dazn: la “possibilità” (non l’obbligo) di prorogare lo stato delle cose per altri due anni. Né Dazn né Sky commentano. Di certo, perché la possibilità si traduca in realtà c’è bisogno che sia Dazn sia Sky siano poi d’accordo e che ovviamente la Lega voglia farlo.