Corriere dello Sport (G. Marota) – È il giorno di Ezio Simonelli e della misurazione del vento. Se, come sembra, in Serie A ora soffia da un’altra parte rispetto alla direzione politica degli ultimi anni, lo capiremo alle ore 11: l’assemblea voterà per la presidenza e il suo è l’unico nome sul tavolo insieme a quello del presidente uscente Casini, mai stato così isolato. Simonelli è già stato protagonista delle cronache politico-calcistiche: l’ex commercialista di Berlusconi e grande amico di Galliani, è stato presidente del collegio dei revisori dei conti della Lega e anche suo reggente e nel 2021 tentò la scalata alla Serie B ma fu battuto da Balata. Dopo ripetuti incontri – fisici e virtuali – e altri due profili sondati, il cerchio si è stretto. Quindici società, che con numerose prese di posizione hanno messo in minoranza quelle che facevano la voce grossa in Via Rosellini, sembrano aver virato su Simonelli ritenendo le competenze di Gandini, presidente di Lega Basket, troppo simili a quelle dell’attuale e stimatissimo ad De Siervo, e ricordando come Bonomi, ex n.1 di Confindustria, nel 2022 uscì dalle urne con una sola preferenza.