In questa stagione le polemiche per gli arbitraggi non sono mancate, il designatore Rocchi però non è dello stesso avviso, anzi elogia il lavoro svolto. Infatti nell’incontro con i media ha detto: “Quest’anno l’obiettivo era di avere un arbitraggio più europeo: primo per avere un calcio più bello da vedersi e più qualitativo, secondo per rendere più facile per gli arbitri e anche per le squadre affrontare le gare europee. La strada è questa. Essere allineati agli altri paesi è un aspetto importante, non è vero che in Italia si fischia troppo”.
L’ex arbitro, ha anche parlato del mancato fallo di mano non fischiato da Taylor nella finale di Budapest tra la Roma e il Siviglia: “Non giudico l’episodio di una competizione che non mi riguarda ma non c’è nessuna filosofia diversa tra Italia e Uefa sul fallo di mano. Le linee guida sono le stesse, ma sul fallo di mano c’è sempre una parte di soggettività e quindi di criticità”
Mentre il presidente dall’AIA, Carlo Pacifici, ha dichiarato: “I giovani sono il nostro futuro e di interessanti ce ne sono abbastanza. Un arbitro deve fare un percorso lungo per arrivare in Serie A, c’è quindi tempo per fare esperienza. Ringrazio il designatore Rocchi per il lavoro eccellente fatto con tutta la sua squadra”.
Sugli eventi riguardanti il post finale di Budapest: “Ricordo lo slogan della Fifa: ‘Rispetto’. Serve per tutti, non è alzando i toni che facciamo del bene del calcio. Non ci dobbiamo mai dimenticare che quanto succede in Serie A e in Europa poi si riflette sulla base. La violenza è una delle piaghe più drammatiche, non solo fisica ma anche verbale. Ce ne occupiamo in tutte le settimane, vediamo che il clima sta salendo soprattutto nei campionati minori e questo è un dato veramente preoccupante. C’è stato un primo passaggio in consiglio federale sull’inasprimento delle sanzioni, non basta penalizzare i colpevoli, c’è un discorso culturale che va ampliato. C’era una proposta di legge sul daspo, si sta riprendendo la proposta perché i violenti devono stare fuori dai nostri campi, il calcio non può permettersi persone contro lo spirito di gioco”.