Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – Romelu Lukaku non ha mai perso contro l’Atalanta. Per quanto è vero che ai bergamaschi ha segnato solo una volta, è altrettanto vero che finora Big Rom contro i nerazzurri ha vinto tre partite e ne ha pareggiate altrettante. La Roma, stasera, si aggrappa a questo e si aggrappa a lui per quello scontro diretto per la Champions che De Rossi ha definito “cruciale”. Daniele il prossimo anno sarà l’allenatore della Roma, poco ma sicuro, mentre che Lukaku sia la punta è tutto da vedere. Anzi: senza Champions sicuramente non ci sarà, se dovesse arrivare la coppa più prestigiosa si potrebbe aprire uno spiraglio. E allora oggi serve un cambio di passo, un ultimo sforzo: senza Dybala la Roma ha bisogno del suo centravanti.
I gol si contano (ne ha fatti 20 in stagione) ma si pesano anche: Lukaku ha segnato contro la Juventus ma poi è rimasto a secco, tanto per fare un esempio, in 6 degli 8 scontri diretti di Europa League. In campionato non è andata tanto meglio: delle 13 reti messe a segno in Serie A quella contro i bianconeri è stata la prima fatta a squadre che precedono la Roma in classifica. Oggi l’ultima occasione, la più importante, quella che dopo la batosta di Leverkusen può essere la chiave di volta di una stagione durissima. Per tutti e soprattutto per lui.
Molto, se non tutto, dipenderà dai 90′ di stasera e questo Lukaku e i suoi compagni lo sanno molto bene. Ecco perché De Rossi gli ha chiesto uno sforzo in più. Ne va del presente e del futuro. E anche se Big Rom quel futuro lo vivrà altrove è arrivato il momento di mettere sul piatto il suo livello. Perché in fondo la legge del calcio è universale: i gol si contano. E si pesano.