La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Unbelievable. Letteralmente, in inglese, “incredibile”. È il commento che Tammy Abraham ha lasciato ieri ai suoi followers una volta immersosi all’interno del Colosseo. Era la sua prima volta dentro il tempio di migliaia di battaglie, spettacoli, sfide. Un pezzo sontuoso della storia mondiale, che ha finito con lasciarlo a bocca aperta.
E chissà che non sia lui a lasciare a bocca aperta qualcun altro domenica pomeriggio, quando all’Olimpico giocherà il suo secondo derby romanista. Da un tempio all’altro della città, dai duelli tra gladiatori impressi nella storia a quelli che vedremo domenica sul prato verde dello stadio capitolino. Ma sostanzialmente con lo stesso spirito, quello del guerriero che vuole andare a vincere la sua sfida personale.
Abraham è il punto di riferimento di ogni ragionamento offensivo in casa giallorossa. Mourinho non ci ha rinunciato sostanzialmente mai, se non quando davvero costretto a farlo. E non è neanche difficile capire perché, visto che tra gli attaccanti giallorossi se non segna lui si fatica a vedere la luce. Tammy finora ha messo a segno in tutto 20 gol complessivi con la Roma, di cui 13 in campionato, sei in Conference League e uno in Coppa Italia.
Va a caccia del ventunesimo sigillo, quello che gli permetterebbe di eguagliare due totem della storia romanista come Vincenzo Montella e Gabriel Omar Batistuta, che alla loro prima stagione in giallorosso si sono spinti appunto fin lassù. E riuscire a farlo in un derby sarebbe ancora più bello, non fosse altro per l’atmosfera, il tifo, il calore.