Corriere dello Sport (L. Scalia) – Lukaku forse è ancora dentro il Gewiss Stadium a fare a botte con Hien, il centrale dell’Atalanta che non gli ha dato respiro nella serata di Bergamo. Big Rom ha steccato una delle partite più importanti della stagione, rifacendosi solo parzialmente con quella bella palla per Abraham nell’azione del rigore. Era uno spareggio per la Champions e Lukaku non è riuscito a reggere il peso dell’attacco da solo, quando aveva come supporto Baldanzi, e neanche in tandem con Abraham, quando Daniele De Rossi ha deciso di cambiare assetto per dare una scossa alla Roma sul piano tattico.

L’Atalanta ha giocato un altro sport per due terzi di partita, ma la manovra giallorossa non ha trovato sbocchi lì davanti. Alla fine l’attaccante belga non ha mai impensierito veramente Carnesecchi, nemmeno quando l’occasione l’ha avuta sui titoli di coda, infatti il suo tiro rasoterra, quello del potenziale pareggio, è stato troppo centrale e debole.

Senza Dybala, neanche in panchina, Lukaku doveva prendersi la Roma sulle spalle e non è stato capace di sostenerla nel momento della verità. Non ha avuto occasioni limpide perché la squadra nel complesso è stata sovrastata dall’Atalanta. È risultato impreciso e impacciato anche spalle alla porta, escludendo il colpo di tacco che ha permesso alla Roma di conquistare il penalty. Un lampo, l’unico, in mezzo al buio. Troppo poco per uno come lui.