E’ sempre più la Roma di Guido Fienga. Alla carica di Ceo si aggiungono da un paio di giorni la qualifica di amministratore delegato e la cooptazione nel Consiglio d’amministrazione. Si è concluso così anche il passaggio di consegne tra manager: Mauro Baldissoni, che per il momento resta il vicepresidente senza più potere esecutivo, da tempo si occupa solo dello stadio di Tor di Valle pur continuando a seguire la squadra anche in trasferta. Nella nuova struttura orchestrata a distanza da Pallotta, Fienga è il referente centrale di ogni questione legata al club, ora diviso in cinque comparti amministrativi: area sportiva a Gianluca Petrachi, area logistica a Manolo Zubiria, area marketing a Francesco Calvo, area comunicazione a Paul Rogers, infine l’uomo dei conti è Giorgio Francia. La Roma pochi giorni fa ha pubblicato la trimestrale chiusa il 30 settembre: nel documento si legge che l’indebitamento è aumentato di 51.5 milioni rispetto al 30 giugno per un totale di 272.082 milioni. Questa crescita è legata all’emissione del prestito obbligazionario, il cosiddetto bond, che è stato coperto da investitori qualificati per 266 milioni, un’operazione finanziaria varata l’8 agosto scorso che è servita alla Roma “per la propria attività”. Grazie al bond la Roma ha potuto pagare gli stipendi di settembre alla squadra e finanziare le ultime operazioni di mercato. Entro il 30 giugno Petrachi però ha il compito di produrre plusvalenze per molte decine di milioni per riequilibrare i conti e di conseguenza vendere giocatori. Lo riporta il quotidiano Corriere dello Sport.