L’ex tecnico delle giovanili della Roma ed ex allenatore in seconda, Ezio Sella, ha dato il proprio parere sul rinnovo contrattuale di Francesco Totti, ufficializzato quest’oggi:
Rinnovo Totti, un atto dovuto per un giocatore ancora importante non crede? «Sono d’accordissimo ed è giusto dirlo. Non è stato rinnovato il contratto a Totti perché è il simbolo della Roma, ma perché è ancora oggi un giocatore importante per la Roma».
Lei lo ha potuto vedere da vicino per diversi anni, si aspettava di vederlo a 37 ancora protagonista? «Già da giovane mostrava delle qualità importanti, io credo che con il tempo abbia anche saputo curare il suo corpo affinché potesse arrivare fino a questo punto. Per essere forti e determinanti a 37 anni ci vuole tanto lavoro e tanto amore per questo sport».
A Roma Totti è un simbolo non solo per quello che fa in campo vero? «Dietro a un grande campione c’è sempre una persona perbene. Totti è un ragazzo d’oro, è rimasto sempre umile, per questo la gente di Roma lo ama, non è mai cambiato come uomo».
E’ sicuramente una delle poche bandiere rimaste nel mondo del calcio.«Assolutamente sì, quando smetterà nel 2016 sarà un giorno triste non solo per la Roma e per i suoi tifosi ma anche per tutto il calcio italiano. Totti è un patrimonio del calcio italiano».
Durante la conferenza stampa ha parlato di Del Piero che non è stato trattato allo stesso modo dalla Juventus. Ha ragione? «Bisogna sempre differenziare le due cose, io credo che Totti ancora oggi sia davvero determinante, Del Piero aveva mostrato segnali diversi».
Ha avuto tanti allenatori, quale secondo lei lo ha aiutato maggiormente nella crescita? «Io credo che tutti hanno aiutato Totti, ma sono convinto che uno con quel talento avrebbe fatto lo stesso grandi cose anche senza l’aiuto dei tecnici. Però secondo me con due tecnici in particolare ha un rapporto diverso».
Con chi? «Mazzone e Zeman, due allenatori che lui ricorda sempre con tanto affetto. Con Zeman poi ha avuto un rapporto confidenziale, si sono sempre dette le cose in faccia».
Ricorda un aneddoto che la lega a Totti? «Ne ho tanti, ma scelgo un aneddoto del ’93. Io allenavo gli Allievi Nazionali e Francesco giocava nella Primavera ma giocò con noi nella finale del campionato a Reggio Calabria. Ambiente caldissimo per questo dissi ai ragazzi che dovevano stare tranquilli nonostante l’ambiente molto caldo. Lui si avvicinò a me e disse: “Mister tranquillo ce penso io“. Fece una doppietta, due a uno per noi, vincemmo il campionato».