Se è un sogno non svegliateci

Il Corriere dello Sport (G.Dotto) – Stasera all’Olimpico non s’inaugura, si replica. Vedi Tirana e poi esulta. Fino a che ti regge la pompa. Chiamatela euforia da fame arretrata, chiamatela come volete, è un fatto. Titolo della serata che sarà un cinematografico galà dall’appeal assoluto: “Per favore, se è un sogno, non svegliateci“. Finita in viaggio vacanza, prezzi popolari, dentro un iperspazio della felicità dove si vincono coppe e si prendono i Dybala, i Matic e i Wijnaldum, forse anche i Belotti come se nulla fosse, la Roma giallorossa ci ha preso gusto e ora a farla uscire dalla vasca dei sogni non basteranno i plotoni di esecuzione. I Friedkin, con la complicità di Mourinho, l’hanno fatta grossa. E ora non possono fare altro che insistere e rilanciare, intrappolati in una giostra dove sai quando sei salito e non vuoi sapere quando scenderai. Ci hanno preso gusto anche loro, a prescindere dalla vagonata di dollari che faranno o no.

Saranno copioni da Hollywood, saranno fugaci illusioni, saranno palloni che rotolano o no nel verso giusto, sarà solo una parentesi, saranno i nuovi assessori dell’effimero. Qualunque cosa sia è ossigeno puro, una cosa che fa maledettamente bene alla città e alla sua anima depressa. E a tutti quelli che accusano i Friedkin di vendere sogni, chimere e pinzillacchere, la risposta è pacata ma ferma: che altro mai vendiamo e compriamo tutti noi se non vagonate di sogni e chimere? Intanto questa sera, in un Olimpico che sarà di marmo incandescente e anche un po’ commosso, una volta di più i romanisti saranno felici di esserlo, fregandosene di qualunque risultato che non sia quello già acquisito di uno stadio restituito all’utopia della comunità. Paulo Dybala sarà felice di essere romanista, comincerà davvero ad esserlo Wijnaldum, la sua famiglia e tutti gli altri nuovi arrivati che ancora non sanno cosa può essere la Roma giallorossa in festa.

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