TuttoSport (F.Riva) – I campioni veri li riconosci anche da queste cose, che accadono fuori dal campo. Cose tipo riconoscere il pieno valore degli avversari (fossero anche i più acerrimi nemici), senza remore di sorta o false diplomazie. Con lucidità: ammettendo, appunto, le altrui virtù. E mica lo fai per gufare o zerbinarti, no: lo fai per cercare di rendere chiaro a tutti il contesto in cui si sta, così come per cercare di capire come e dove si possa migliorare. Il campione in questione è un totem di romanità: il capitano giallorosso Daniele De Rossi. Che ai microfoni di Sky ha candidamente spiegato: «E’ da due anni che dico che, per come gioca, il Napoli è la squadra più accreditata per vincere lo scudetto. Però la Juventus è sempre lì… E quindi dobbiamo per forza ripartire da loro come favoriti, poi un passo dietro metto il Napoli e la Roma». E ancora: «Se la Juventus vince da cinque, sei anni di seguito vuol dire che è più forte degli altri». Bene inteso, comunque, non è che De Rossi getti la spugna, semplicemente rimarca quanto sarà dura cercare “l’impresa”: «Il campionato è lungo, nulla è deciso. Noi abbiamo perso qualche punto, ma adesso abbiamo delle partite da vincere assolutamente per riavvicinarci alle squadre davanti».
Sprazzi di “juventinità” (nel senso di analisi delle faccende juventine) anche al momento di spiegare cosa manchi alla Roma per vincere di nuovo: «Vincere è un percorso lungo. Vincere è una parola di cui non si deve abusare. Me l’ha insegnato un allenatore a cui devo tanto e che stimo molto: Antonio Conte. Lui si arrabbiava quando si diceva “vincere, vincere”. Si vince tutti i giorni in allenamento, si vince con gli atteggiamenti, con la vita fuori dal campo”. E guarda un po’, l’insegnamento proprio di quell’Antonio Conte di fatto cresciuto calcisticamente a pane e Juventus (capitano e allenatore scudettato a Torino) che ancora adesso, a distanza di anni da un addio pur burrascoso, per molti è ancora un simbolo bianconero. Oltretutto De Rossi non è nuovo a certi attestati di stima nei confronti della Juventus o di alcuni calciatori bianconeri. Durante gli Europei in Francia esaltò il “blocco Juve” (in particolar modo la BBC): «Giocatori contagiati da una mentalità trascinante». Non a caso i vari Buffon, Chiellini, Barzagli hanno provato più volte a convincere De Rossi a trasferirsi a Torino apprezzandone le doti di professionista e uomo vero, oltre che le qualità prettamente calcistiche. Tutti tentativi che però sono andati a vuoto… Ché in fondo sarà pur vero che De Rossi non ha remore a riconoscere i meriti di questa Juventus, ma resta pur sempre un totem giallorosso e la Juventus preferisce continuare a provare a batterla.