Corriere dello Sport (F.Patania) – Il derby di solito non finisce al novantesimo e così è stato anche questa volta. Alessandro Onorato, consigliere comunale, presenterà un’interrogazione alla sindaca Raggi. La Lazio irritata, come i suoi tifosi. Ne ha parlato Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della società biancoceleste. «I tifosi ci hanno scritto, chiamato e sollecitato: la Roma è scesa in campo con la scritta SPQR, simbolo della città, il marchio di Roma. Non so se questa scritta sia stata autorizzata dal Comune, dico che non so se l’utilizzo sia consentito a tutti. È un marchio di valenza planetaria: l’SPQR simboleggia la Città Eterna e non se ne può fregiare una sola squadra di Roma. Sono curioso di sapere se c’è stata un’autorizzazione. Vorrei sapere come mai si sia verificato questo; se per caso si è voluta dare l’impressione di un’identificazione tra la squadra e la città, quest’ultima è sbagliata perché l’identificazione non può essere effettuata con una sola squadra della Città, ma con entrambe. A maggior ragione, si dovrebbe identificare con la più antica, con quella che ha portato il calcio a Roma, ovvero la Lazio. Non è una polemica, ma sottolinea un’anomalia che sarebbe interessante se fosse chiarita dall’autorità comunale».
REAZIONI MUTE – Alla Roma non rispondono ufficialmente: ritengono che SPQR non sia un marchio di fabbrica e che anche la Lazio abbia utilizzato in passato alcuni simboli di Roma (Colosseo e San Pietro) sulle maglie e scattato la foto ufficiale della squadra con il Colosseo sullo sfondo senza chiedere autorizzazioni. Non è esattamente così. Lotito, per la Supercoppa a Pechino, chiuse un accordo ufficiale con la Regione per rappresentare il Colosseo sulla maglia. La Roma ricorda di aver utilizzato la scritta SPQR in occasione di un’amichevole con il Borussia Dortmund nel 2007. Più criptica la risposta informale del Comune: si tratta di un marchio universale utilizzato in tutto il mondo, questa la posizione del Campidoglio.