Gazzetta dello Sport – I black block non chiudono l’Olimpico

I Black Bloc incrinano anche le certezze del derby. Ieri, mentre gli scontri al centro di Roma divenivano più duri, cominciava a prendere corpo l’ipotesi di rinviare il derby.

Il vertice – Non proprio un fulmine a ciel sereno. Nei consueti vertici avvenuti nei giorni scorsi fra i vertici istituzionali la considerazione era già stata avanzata, vista la quasi concomitanza con la manifestazione degli «Indignati». Nessuno, però, si aspettava una tale escalation, preoccupante anche perché i mezzi bloccati per contenere i disordini ed il numero dei poliziotti impiegati (e feriti) negli scontri ha fatto saltare i programmi per la stracittadina.

Alemanno ottimista – Dal Viminale, poi, hanno segnalato un dato inquietante: tra le frange violente dei manifestanti si sono infiltrati anche ultrà del calcio, non solo di Lazio e Roma ma di tutta Italia, mettendo in atto tecnica di guerriglia simili a quelle degli stadi. A far prendere in considerazione l’ipotesi del rinvio c’è stato anche un altro fatto: la possibilità che il derby diventi quasi un secondo round. Basta la pericolosità di un paio di gruppi delle due tifoserie a tenere alta l’allerta. Ma non tutte le opinioni sono concordi. “Se i poliziotti distratti negli stadi per le partite fossero stati impiegati per la manifestazione — dice Valter Mazzetti, segretario dell’Ugl Polizia — gli incidenti sarebbero stati molto meno gravi. Maroni avrebbe dovuto sospendere tutti i match”.

Ieri Beretta, presidente di Lega, si è messo in contatto con Questura e Prefettura capitolina, ma col passare delle ore gli sono state date rassicurazioni. Alle 20.45 ha potuto dichiarare: “Il Questore mi ha detto che si gioca, sono convinto che sarà una grande festa”. In serata è stato fatto il punto della situazione, poi stamattina il Prefetto Pecoraro avrà l’ultima parola. “Il derby si giocherà — ha commentato in serata il sindaco Gianni Alemanno —: non farlo sarebbe una sconfitta troppo grande per Roma”.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano, Massimo Cecchini

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