Mercoledì è arrivata la seconda sconfitta della Roma targata Rudi Garcia. Premettendo che tutte non si possono vincere, è innegabile che ci siano delle analogie con l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Napoli e la partita persa a Torino in campionato. Entrambe hanno visto una Roma partire forte e calare via via che passavano i minuti… Non è un caso che le due notti buie siano arrivate lontano dalla capitale, con stadi pieni di tifosi avversari, contro le due dirette rivali. 3-0 lo stesso risultato, la difesa che non riesce ad arginare quasi nessuna delle occasioni create dai padroni di casa ma soprattutto gli sprechi, quelle palle gol iniziali che se messe a segno avrebbero potuto cambiare il corso della partita e chissà forse anche il finale…
Allo Juventus Stadium come al San Paolo è mancato il cinismo per ammissione dello stesso tecnico francese e andando oltre le scelte dei titolari, che con il senno di poi sono sempre criticabili, è mancata soprattutto la tenuta psicologica, nessuna delle due gare è terminata in undici contro undici, espulsi De Rossi e Castan con i binanconeri e Strootman contro la formazione di Benitez.
L’errato approccio nel rientro in campo nel secondo tempo, fatale sia a Napoli sia a Torino, al 45’ sotto soltanto di un gol con ancora l’esito incerto, al 48′ Bonucci, in un caso e Higuain nell’altro raddoppiano ipotecando il risultato.
Entrambi sono stati scontri sentiti, di quelli di cui si parla da settimane, quelli che vengono definiti da tutti il momento della verità: ma in campo poi non è scesa la vera Roma.
Umberto Ruggeri