Pagine Romaniste (G.Conflitti – Y.Oggiano) – La Roma allo Juventus Stadium per sfatare l’ultimo tabù. Dal 2011, anno in cui il nuovo impianto bianconero è stato inaugurato, i giallorossi hanno raccolto 7 sconfitte in altrettante partite tra campionato e Coppa Italia, segnando appena tre reti, di cui due su calcio di rigore. È il turno di Eusebio Di Francesco di cercare di orientarsi nel labirinto piemontese, là dove hanno fallito Luis Enrique, Zdenek Zeman, Rudi Garcia e Luciano Spalletti.
PRIME VOLTE CHOC – Il primo confronto allo Stadium risale al 24 gennaio del 2012. I bianconeri ospitano i capitolini per i quarti di finale di Coppa Italia, rifilando ai giallorossi un risultato senza appello: 3-0, cartellino rosso ad Eric Lamela ed eliminazione dalla competizione. In campionato le cose non vanno certo meglio. Tre mesi dopo, la squadra di Luis Enrique resiste appena 8′ prima di soccombere 4 a 0 sotto i colpi di Conte e i suoi uomini. Questa volta a lasciare il campo in anticipo per un’espulsione è Marten Stekelenburg. L’anno successivo, con Zeman, il copione è più o meno lo stesso: i gol subiti sono sempre 4, ma la Roma viola per la prima volta la porta difesa da Buffon. L’artefice è Pablo Daniel Osvaldo, che capitalizza il calcio di rigore rimediato da Mattia Destro.
GARCIA SFIORA L’IMPRESA – Dopo la fine traumatica della stagione 2013, il club di Trigoria riparte da Rudi Garcia. L’allenatore francese insidia i bianconeri per lo scudetto, ma lo scontro diretto va ancora una volta alla squadra di Conte, e sempre con un passivo pesante. I gol subiti sono tre, quelli fatti zero, gli espulsi due: Castan e De Rossi. Il tecnico di Nemours sfiora il colpo nell’ottobre del 2014, quando riesce a rimontare lo svantaggio iniziale per un rigore dubbio, grazie alle reti di Francesco Totti e a uno dei pochi squilli romanisti di Juan Manuel Iturbe. Tra la Roma e i tre punti si frappone però l’arbitro Rocchi, che assegna un secondo penalty alla Juventus per il pareggio e dopo convalida il gol del sorpasso di Leonardo Bonucci malgrado la posizione di offside di Arturo Vidal. Immancabile un cartellino rosso, sventolato sotto al naso di Kostas Manolas per un faccia a faccia con Alvaro Morata. È la partita in cui suona il violino di Garcia ma contemporaneamente l’orchestra della Roma smette di suonare.
MIGLIORAMENTI – Anche Luciano Spalletti paga dazio allo Juventus Stadium. Il primo confronto arriva però troppo presto. L’allenatore toscano, appena tornato sulla panchina giallorossa, si trova ad affrontare la squadra di Allegri in un momento di piena emergenza. Eppure qualcosa inizia a muoversi. La prestazione non è esaltante, ma la Roma esce sconfitta “soltanto” uno a zero, con una perla di Paulo Dybala. L’anno successivo si torna a competere coi bianconeri per lo scudetto, ma ancora una volta la Roma si perde sul più bello. Siamo nel dicembre 2016 e a Higuain basta un quarto d’ora per trafiggere Szczesny e regalare tre punti decisivi per la corsa scudetto. Oltre alla cabala, i giallorossi possono sperare nel cambio di nome dell’impianto. Dal luglio del 2017 lo Juventus Stadium diventa Allianz Stadium, con il colosso tedesco delle assicurazioni che ha versato 75 milioni di euro nelle casse del club di Vinovo per legare il suo nome allo stadio fino al 2023.