Il Messaggero – Prosegue senza sosta l’inchiesta sul calcioscommesse. Ieri, la Polizia ha eseguito 17 arresti, tra carcere e domiciliari, emessi dal Gip di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione Dirty Soccer. I provvedimenti riguardano persone già sottoposte a fermo il 19 maggio scorso. Il Gip ha così confermato il quadro che aveva portato la Dda catanzarese ad emettere i provvedimenti. L’inchiesta, nelle scorse settimane, aveva portato a 50 fermi, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e all’iscrizione nel registro degli indagati di 70 persone tra calciatori, ex calciatori, direttori sportivi, dirigenti e tesserati ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Mercoledì erano stati inoltre notificati cinque avvisi di garanzia ed eseguiti altrettante perquisizioni domiciliari, disposte dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, a soggetti ritenuti responsabili dell’alterazione dell’incontro di calcio Savona-Teramo del 2 maggio 2015, gara del campionato di Lega Pro, girone B.
«Siamo rimasti nauseati dal marciume che abbiamo trovato intorno al calcio» le parole del capo della squadra mobile di Catanzaro Rodolfo Ruperti mentre illustrava l’operazione. «Al di là delle intercettazioni che hanno avuto rilievo penale – ha aggiunto – in ogni telefonata che abbiamo ascoltato non si parlava d’altro che di gare truccate, tant’è che parte del nostro lavoro è stato assorbito per fare una scremature delle millanterie». Nel corso della conferenza stampa è stato anche evidenziato che nell’inchiesta ci sono nuovi indagati in relazione alle partite del campionato di Eccellenza Calabria, Scalea-Castrovillari e Palmese-Paolana, entrambe del 29 marzo scorso, combinate, secondo l’accusa, per favorire la permanenza nello stesso campionato del Sambiase.