È stato rimandato il bando per l’assegnazione dei Mondiali 2026. A dirlo è stato Jerome Valcke, segretario generale del massimo organismo calcistico mondiale, perché indire una nuova assegnazione quando ancora ci sono in bilico le manifestazioni del 2018 e del 2022 sarebbe un nonsense. La votazione dovrebbe comunque essere a Maggio 2017, a Kuala Lumpur, con l’America in prima linea come possibile scelta: Stati Uniti, Colombia, Canada e Messico appaiono le principali indiziate, anche se è difficile pensare a un’altra edizione in Sudamerica dopo quella organizzata dal Brasile solamente lo scorso anno. Geograficamente e politicamente Europa e Asia sono soddisfatte, mentre l’Oceania pensa a quando organizzare un’eventuale rassegna.
Nel dicembre 2010 sono stati assegnati gli ultimi due Mondiali, ma i fatti recenti – con la magistratura svizzera che indaga – potrebbe anche sovvertire l’esito delle votazioni a scrutinio segreto. Così la FIFA ha preferito rimandare le candidature a data da destinarsi: in gergo meno tecnico e più terra terra, Valcke vorrebbe che le acque si calmassero prima di buttare altra carne al fuoco che potrebbe disturbare la regolare assegnazione – e viene da sorridere solo a scriverlo – del Mondiale. Anche perché nelle ultime settimane ci sono state delle testimonianze di membri della FIFA che accettano tangenti per proteggere i Mondiali – come nel 2010 in Sudafrica, pagamento della SAFA verso la FIFA nei Caraibi. Lo stesso Valcke, nella città di Sumara in Russia, ha difeso quella mossa, dicendo che era una scelta legittima per promuovere il calcio nei Caraibi. Non la miglior linea difensiva di questo mondo.
TMW