Il Tempo (S.Pieretti) – Corruzione, riciclaggio, tangenti. Ma ora anche traffico di armi. Arriva dalla Germania l’ultimo scandalo legato alla Fifa. La federazione tedesca nel 2000 avrebbe offerto un carico di armi all’Arabia Saudita pur di ottenere il voto per ottenere l’organizzazione del Mondiale del 2006.
Lo rivela il settimanale tedesco Die Zeit che rivela anche altri particolari inquietanti. La Deutscher Fußball Bund avrebbe agito col supporto del governo presieduto dall’allora Cancelliere Gerhard Schroeder, consegnando con una nave un grosso carico di armi una settimana prima della votazione decisiva. Una fornitura di lanciarazzi di fabbricazione tedesca avrebbe convinto i dirigenti sauditi a cambiare voto per favorire la scalata della Germania. Secondo la denuncia del Die Zeit anche le maggiori industrie tedesche collaborarono elargendo numerosi finanziamenti ad altri paesi asiatici pur di accattivarsi le simpatie dei vari governi spostando così i voti decisivi per superare la candidatura iniziale del Marocco e – successivamente – quella del Sudafrica. Rispetto a quanto sta emergendo negli ultimi giorni, le tangenti pagate all’ex vicepresidente della Fifa Walker sembrano essere una goccia nell’oceano. Si prevedono tempi piuttosto lunghi per quanto riguarda il processo: solo uno dei quattordici arrestati (nove dirigenti Fifa e cinque ex dirigenti) è al momento nel territorio statunitense. Si attende l’estradizione mentre l’Interpol sta ancora cercando Alejandro Burzaco, Hugo Jinkis, Mariano Jinkis e Josè Margulies, quattro dirigenti marketing della confederazione dell’America Latina che al momento sono irreperibili.
Intanto continuano le accuse nei confronti dell’ex vicepresidente della Fifa Warner; ieri l’ex ministro dello sport Egitto Aley Eddine Helal lo ha accusato di aver intascato una tangente di 7 milioni di dollari in cambio del voto per l’Egitto per la Coppa del Mondo 2010. Oltre alle tangenti per ottenere i voti necessari all’assegnazione delle manifestazioni sportive, l’inchiesta verte anche sui diritti televisivi come afferma Chuck Blazer l’ex dirigente della Fifa, oggi collaboratore dell’Fbi: «Dal 1993 e per diversi anni insieme ad altre persone accettammo tangenti per la vendita dei diritti che riguardavano sei edizioni».