Corriere dello Sport (R. Maida) – Escluso un’altra volta. Gianluca Scamacca è andato in panchina anche nell’amichevole di ieri che il West Ham giocava contro il Rennes. Scamacca non vede l’ora di tornare alla Roma. Lo ha detto apertamente e anche privatamente. Ora tocca a Tiago Pinto chiudere l’affare in Inghilterra, sapendo comunque che difficilmente il West Ham libererà il proprio centravanti di riserva in prestito libero, l’unica formula gradita ai Friedkin. La Roma può sfruttare la preferenza del giocatore e anche una concorrenza italiana timida: Inter e Milan, al di là di qualche sondaggio, non si sono mosse con convinzione.
Finché Morata resta all’Atletico Madrid, dove in questo momento non partirebbe titolare, non si può togliere dalla lista della Roma. Anzi, viene da pensare che Tiago Pinto non abbia presentato l’offerta decisiva per Scamacca proprio perché non ha mollato la presa sull’altro fronte. Però in quel territorio dove la spesa supera i margini dell’investimento, la proprietà agisce con enorme cautela.
Tanto più che non ha ancora liberato l’organico dai due calciatori che, dopo un lungo passato da pilastri, sono diventati ridondanti: Ibañez e Karsdorp, anche se inclusi nel gruppo che Mourinho ha portato in Algarve, rappresentano le pedine finanziarie fondamentali per alzare l’asticella. Quando Tiago Pinto sarà riuscito a piazzarli, avrà il denaro che oggi manca da dirottare all’Atletico (15-16 milioni dovrebbero bastare) e allo stesso Morata (accordo già fatto fino al 2027 a 4,5 milioni a stagione più i bonus). Gli resterebbe anzi un piccolo gruzzolo che tra incasso e plusvalenza gioverebbe al bilancio.
Il problema è sempre il solito: se non puoi scegliere il giocatore che ti piace di più, devi sfruttare le opzioni che si manifestano dalle vetrine del mercato. Un’altra, ove esistesse ancora una terza via, è l’inglese Calvert-Lewin, che cerca rilancio dopo due stagioni grigie. Il suo profilo è stato proposto alla Roma, per ora freddina all’idea di ospitarlo anche solo per un anno.