Pagine Romaniste – Non parlava prima di una partita di campionato dalla partita con il Napoli. Dopo il passo falso, e dietro in classifica, che vede comunque la Roma appigliata alla scia delle compagini in corsa per la Champions, torna a farlo. Alla vigilia di Sassuolo–Roma, José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le dichiarazioni dello Special One.
LA CONFERENZA DI MOURINHO
Che reazione si attende? Visto l’infortunio di Pellegrini, può sostituirlo Volpato? Ha rinunciato all’Australia per il Mondiale.
L’unico giocatore che confermo che giocherà è Ibanez. Domani la squadra sarà Ibanez più 10. Scelta di Volpato personale, non riguarda la società. Come allenatore, mi rifiuterei di entrare in una situazione con un giocatore giovane. Quello che ho capito è che questo è l’inizio della sua carriera. Crescere con la Roma, giocare i suoi primi minuti consecutivi – non come l’anno scorso che ha giocato una partita con il Verona e poi non più – sta in un processo di crescita dove, secondo me, si deve concentrare nella costruzione del futuro, non stare con questo tipo di decisione dove qualcuno magari vuole accelerare il processo. Mi aspetto la reazione di sempre quando questa squadra perde una partita. Siamo una squadra di gente buona, che soffre quando perde. Sappiamo che siamo una squadra che quando perde un giocatore va in difficoltà, però mi aspetto una partita difficile con una squadra altrettanto difficile. L’anno scorso ci ha regalato due partite difficili. Dai miei mi aspetto il massimo per tornare a sorridere.
Su Ibanez.
Domani Ibanez più 10. Rspetto per chi dal giorno in cui sono arrivato fino ad oggi dà tutto quello che ha anche con difficoltà. L’anno scorso abbiamo avuto un periodo dove era l’unico giocatore. Quest’anno a Siviglia ha giocato quando stava male, dà sempre tutto. Si vince e si perde insieme. E’ intoccabile. Io leggo pochissimo la stampa e social media. Al di là di Instagram dove metto cose per ridire per me lui è intoccabile.
Sull’andamento positivo in trasferta.
A casa ci sono tre partite in cui non abbiamo segnato: Napoli, Atalanta e Lazio. Posso piangere anche io, gli altri allenatori piangono, piangono, posso farlo anche io: tre partite senza il nostro giocatore più creativo, che può aprire blocco compatto e basso. L’Atalanta ha giocato così. Della Lazio neanche parliamo: è stato un esempio fantastico di quello che è giocare in un modo che se gioco io mi ammazzo. L’importante è vincere: ho vinto tante partite in carriera così. Per noi, però, quando manca quel giocatore lì è difficile. Con il Napoli è diverso: ha giocato per vincere, anche se abbiamo avuto le nostre possibilità. Se guardiamo l’ultima partita, se non sbaglio abbiamo giocato con la stessa squadra dell’anno scorso – in modo generale – con Camara al posto di Mkhitaryan. Questo significa che il bel mercatino che abbiamo fatto con tanto sacrifico e lavoro non sta giocando. Il nostro uomo fondamentale, Dybala, non ha giocato nei big match. Ha giocato contro la Juve ed abbiamo pareggiato, con l’Inter vinto. C’è poi Pellegrini: un giocatore multifunzionale. E’ l’altro che ha questa luce che si accende. Gioca troppo, troppi minuti: è in difficoltà. Ha fragilità muscolare che qualche volta arriva. Non è ogni partita sta al 100%, al top. Dopo facciamo le nostre partite: quando segniamo è difficile perdere. Siamo una squadra compatta che prende punti, che ci fanno stare in una situazione come l’anno scorso dopo quindici anni. Significa che se facciamo punti con Sassuolo e Torino, possiamo avere due punti, un punto, quattro punti, sei punti in più. Cerchiamo sempre di combattere i nostri problemi, però non possiamo nascondere che li abbiamo.
È soddisfatto dell’evoluzione dei singoli dopo Tirana?
Mancini sta meglio quest’anno, è più equilibrato e controllato, ha preso 3 cartellini gialli in tutte queste partite. Ibanez, al di là di questo episodio in questa partita, è equilibrato. Per me c’è una cosa che ha influenzato: abbiamo perso 3 giocatori di centrocampo, Mkhitaryan, Veretout e Sergio Oliveira. Wijnaldum non gioca una partita, quindi non ne abbiamo 3, ma solo 2. Uno è arrivato l’ultimo giorno di mercato e sta crescendo, ma sta cercando di migliorare la dinamica. Poi c’è Matic che non è venuto per giocare con Cristante, ma spesso si trova a giocare con lui. Abbiamo avuto dei problemi inaspettati in questo mercato, come l’anno scorso: quando Spinazzola si è fatto male, abbiamo dovuto reagire e prendere una direzione sul mercato che non volevamo. Sto piangendo tanto e non mi piace: mi piace dire ok, questi problemi hanno aperto la porta a Volpato, l’anno scorso a Zalewski, progressivamente a Bove, presto Tahirovic giocherà e magari lo farà da titolare perché sta crescendo tanto. Vediamo le cose anche in modo positivo. Vediamo, mancano due partite alla sosta. Vediamo i punti che possiamo fare e la classifica, anche se non è ancora metà campionato. C’è gente da cui mi aspettavo di più? Sì, non posso nascondere che non sono soddisfatto dell’involuzione di qualche giocatore. Quello che posso nascondere è non dire chi sono perché come allenatore devo parlare con i miei giocatori individualmente.
Karsdorp è andato negli spogliatoi dopo la sostituzione nel derby.
È tornato un minuto dopo. Non sai cosa ha fatto, se ha preso il ghiaccio perché soffre in modo permanente: se non è ginocchio, è adduttore, se non è adduttore è febbre. Dopo due minuti era in panchina. Questo non è un problema. Vedo il problema che si può o si doveva migliorare è accettare una sfida diversa rispetto all’anno scorso, la crescita nella mentalità, nella responsabilità, nell’ambizione. Sto parlando in generale, non di Karsdorp. Per esempio se sono soddisfatto della mia carriera nel 2010, smetto. Magari avevo dei motivi per essere soddisfatto. Per i giocatori è lo stesso: la gente deve sempre essere più esigente.
Sta pensando ad un cambio di modulo? Ha detto che Cristante e Matic non possono giocare insieme, perché allora nel derby è uscito Camara?
Perché non c’era Wijnaldum né Mkhitaryan. Purtroppo non abbiamo tanti giocatori, giochi con quello che hai. Siamo il tipo di società che quando ha problemi nella rosa ha più difficoltà. Il modulo non lo faccio, ma i giocatori con le loro caratteristiche.
Su Abraham.
Puoi chiederlo a lui. Può dire se ha un problema, se è assente o no, se sta pensando al Mondiale.