Corriere dello Sport (I. Cucci e G. Basi) – Ciao Italo, come certamente ricordi, i Rokes cantavano quell’amorevole “non sempre si può vincere” a cui aggiungevano il saggio “bisogna saper perdere”. Bella filosofia a cui, però, sfuggiva una terza voce tranquillizzante, ovvero il desiderio di vedere la o le squadre giocare perlomeno bene. La Roma e la Lazlo, brutte addormentate in un Olimpico pieno e sgomento, sono state nell’ultimo derby un sonnolento disastro.
E se penso ad un fantastico concomitante Chelsea-Manchester City, col loro spettacolare 4a4 che ha riempito di amorosi brividi ogni angolo di Inghilterra, allora si capisce perché e per come il calcio sia proprio nato là.
Roma e Lazio non hanno fatto nemmeno quel catenaccio ma hanno giocato alle belle statuine del “io do la palla a to a tu la ridalla me”, e tutto questo per oltre 90 minuti e coi tifosi a dire un “ma vedi d’annattene” rivolto ogni tanto ad ogni dormiente giocatore… Praticamente, giallorossi e blancazzurri a fare qua e là dei tiri mosci mosci e per il resto votati a passarsi… educatamente il pallone.
Adesso Lazio e Roma lottano per un posto in Champions. Catenaccio? Ahimè, non tutti sanno che l’Orrendo Giuoco è
nato per vincere.