Sampdoria, Stankovic: “Credo nella salvezza. Ho grande rispetto per Mourinho, lui mi ha cambiato”

Dejan Stankovic, neo tecnico della Sampdoria, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione. Il serbo ha parlato anche del match contro la Roma in programma lunedì alle 18:30.

Questa squadra ha la possibilità di salvarsi?
“Avevamo un giorno e mezzo. Ma non cerco scuse. Ripartiamo dal secondo tempo, oppure dal gol subito col Bologna. E’ quell’atteggiamento che piace me, aggressivi, essere organizzati e sapere cosa dobbiamo fare. Parlavo con tanta gente e tanti mi hanno chiesto il perché sono venuto qua. Io ho risposto loro che vado in un grande club come la Sampdoria. Ci credo. Abbiamo lavorato benissimo questa settimana e i ragazzi sono pronti. Insieme alla dirigenza e ai nostri tifosi possiamo salvarci. Ma ci serve un grandissimo impegno da parte di tutti”.

Lavoro più mentale o tecnico?
“Le vittorie sono la penicillina. Quando non ci sono i risultati crolli un po’ mentalmente e anche fisicamente. Io ci provo il prima possibile in condizione mentale e fisica per dare il 100% in campo. I ragazzi sono stati grandi ma abbiamo visto un po’ di sorriso e sono pronti per quello che ci aspetta”.

Lunedì c’è la Roma. Ha sentito Mourinho?
“L’ho sentito in videocall. Porto grande rispetto alla persona e all’allenatore. Quando ci sono i novanta minuti ognuno andrà per la sua strada poi amici come prima. Da lui ho imparato tanto, in campo e fuori. E’ una persona forte. Abbiamo fatto un percorso bellissimo insieme a lui. Non voglio parlare di altri ma ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Ma perché giochiamo contro la Roma è giusto parlare di José. Novanta minuti mettiamo tutto fra parentesi. Poi amici come prima”.

La Samp segna poco.
“E’ un dato di fatto. Cercheremo di avvicinarci di più alla porta e recuperare palla più vicino alla porta. O mettere gli attaccanti in condizione di segnare. Abbiamo tirato poco e subito tanto. Siamo poco pericolosi. Voglio cambiare questo e ci proverò ma dobbiamo essere organizzati più alti e aggressivi”.

Mourinho?
“In quei due anni mi ha cambiato tutto. Ma di più. Davo sempre il 100% ma lui ha tirato fuori quel 20 che non pensavo di avere. Avere forte con qualcuno può essere controproducente. Prima devi conoscere la persona. Io parlo con i giocatori. E anche lo stesso campo la dice molto sul carattere di una persona. Ti devi avvicinare e cercare i punti da schiacciare per svegliarlo. Devi essere positivo ma anche duro”.

 

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