Un paio di indicazioni, importanti, sono arrivate per bocca dello stesso Andreazzoli. Il nuovo allenatore della Roma è pronto a mettere al centro del suo disegno due dei giocatori che con Zeman avevano trovato una serie interminabile di problemi. Il primo è De Rossi, che tornerà «nel ruolo che il popolo romano gli ha sempre assegnato, che la società stessa gli ha assegnato, quello di uomo guida». Poi Stekelenburg, per il quale «vale lo stesso discorso». E tanti saluti a Goicoechea. Andreazzoli per il resto è pronto a mettere in campo una Roma che sappia sfruttare le migliori caratteristiche di tutti gli interpreti. La difesa, grazie al movimento di Torosidis (il greco è in vantaggio su Piris) muterà veste durante la partita: si parte con 3 uomini che però diventano 4 in fase difensiva. I centrali davanti a Stekelenburg saranno Marquinhos, Burdisso e Castan. Li aiuterà anche la coppia di centrali di centrocampo, formata da De Rossi e Bradley. A sinistra invece dovrebbe giocare Florenzi: ha passo per fare anche tutta la fascia e il ruolo di esterno lo ha già ricoperto sia a Crotone che con l’Under 21. In quella posizione potrebbe giocare anche Marquinho, che però a differenza di Florenzi non garantisce lo stesso lavoro in fase difensiva. Pjanic sarà il trequartista: «E’ un talento universalmente riconosciuto, ha qualcosa in più e collocarlo in campo è facile visto che gioca bene ovunque» ha detto Andreazzoli del bosniaco. Davanti un altro punto fermo: Totti. Accanto al capitano il posto sarebbe di Osvaldo che però non è in perfette condizioni. Se non ce la fa è pronto Lamela. (…)
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci
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