Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine della gara contro la Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
GIAMPAOLO IN CONFERENZA STAMPA
Troppo brutti per essere veri?
Secondo me questa analisi è inesatta, figlia del risultato. L’analisi più giusta è che la Roma ha saputo sfruttare le occasioni sporadiche che si sono create, perché credo che la partita nel complesso sia stata equilibrata. La Sampdoria deve ritrovare la capacità nel non saper sopportare in alcuni momenti della partita sul piano mentale, sul piano della personalità, sul piano del vissuto. Le difficoltà vanno gestite con personalità, con il petto in fuori, con autostima, e invece li siamo mancati. Il risultato fa pensare ad una partita dominata della Roma, ma io non penso sia così. Sul piano mentale, la sconfitta di domenica scorsa e quella precedente di Milano ci hanno lasciato un po’ di sporcizia addosso. Rischi di perdere autostima e convinzione, di giocare col braccino corto, però poi Vieira, che ha 18 anni e credo sia stato il migliore in campo, ha dimostrato di avere personalità, cose che io mi aspetto da calciatori che hanno 100, 150 presenze in Serie A. La partita di Serie A è fatta di tante cose, e tra queste c’è il mestiere. Abbiamo mancato, abbiammo subito 4 gol non veri, ma li abbiamo presi, e su qualcosa dobbiamo riflettere. Quando alziamo l’asticella perché vuoi fare qualcosa in più ma non hai la struttura per poterlo sopportare, rischi di non essere all’altezza. Probabilmente dovrò rivedere questo, le mie ambizioni. Risultato meritato per la Roma ma non in linea con quella che è stata la gara. Credo che su Ramirez fosse calcio di rigore, quando eravamo sull’1-0 per la Roma, si poteva rimettere a posto. Siamo ripartiti bene nel secondo tempo, poi gli episodi… Finisce 4-1 e il risultato ti porta a dire che hai fatto tutto male. No, non è andato tutto male. Dobbiamo avere più personalità e autostima, è quello che fa la differenza nelle partite di Serie A.
In queste ultime due partite qualcosa non ha funzionato nello stare nella partita a livello di testa. C’è un problema di testa nel momento in cui le cose girano meno bene?
C’è un carro che viaggia, c’è chi lo spinge e chi sta sopra, non tutti i giocatori hanno la personalità per poterlo spingere: c’è qualcuno che quando qualcun altro spinge ci sta sopra, e quando invece il carro si ferma non è in grado di spingere. In tutte le squadre di Serie A succede: c’è chi ha più personalità e chi no, c’è chi subisce più l’errore e chi meno, chi lavora per rimediare e a chi gli rimane addosso. In questo momento è evidente che a qualcuno la difficoltà gli rimane addosso. Vieira, che ha esordito, non aveva la responsabilità delle partite precedenti. Era pulito ed ha fatto una grande partita. Le differenze tra i calciatori sono sul piano mentale, non necessariamente sul piano tecnico.
La sua squadra ha giocato bene ed era ben messa in campo. Tornando però ad un episodio specifico, il VAR ha tolto il rigore che vi avevano assegnato, ma lei è sicuro che lo fosse. Ci spiega la sua interpretazione dell’episodio?
Lei adesso voleva farmi dei complimenti, ma io sono arrabbiato per il 4-1, c’è poco da dire. Se il giudizio è così la prossima la vinco e invece no, mi fa rabbia. L’emblema è il quarto gol subito, per nessun motivo al mondo lo subisci un gol così a partita finita: vuol dire che non c’è personalità, non c’è spessore. Poi il rigore era stato dato, di solito non vanno a riguardare, poi altre vanno, hanno deciso che non fosse, ma io ho rivisto le immagini 10 minuti fa e a me pare che il contatto ci fosse. Poi sono costretto ad accettare, per non creare nessun alibi. Penso che facendo le cose per bene puoi andare oltre a questi episodi, li puoi anche indirizzare, se fai le cose bene e se stai in partita per 95 minuti. Noi a tratti invece non ne siamo stati capaci. L’episodio annulla tutto il resto, perché gli episodi globali, collettivi, ci fanno fare una figura diversa.
Che cosa significa “non avere ambizioni”? Quali sono ora gli obiettivi?
Quello che dite voi: Europa, Europa, Europa. Io non parlo mai di Europa, io parlo di capacità di migliorarsi e di essere ambiziosi. Quello è ciò che voi sbandierate, ma per raggiungere quell’obbiettivo bisogna avere la caratura, la forza e lo spessore per poterlo fare e ogni partita diventa fondamentale per l’obiettivo. Quindi è sulla personalità che bisogna lavorare, sull’esperienza, la capacità di essere vincenti ogni partita anche sul piano mentale, non accusare le difficoltà. Le ultime due sconfitte ci hanno pesato oltremodo? Se pesano oltremodo, l’episodio dubbio poi ti è sfavorevole, perché quando tutto va bene è facile, ma è quando le cose non vanno bene che bisogna esserci.
Dopo la pausa c’è il derby…
Menomale che ci sta, perché non ci sono alibi. Le partite le devi giocare, non devi farti giocare dalle partite. Devi pensare di determinare il risultato finale attraverso il tuo atteggiamento, non pensare che qualcun’altro con un gesto possa risolverle per te. Devi stare in lineaa. Nel derby devi stare in prima linea, e sono contento che si giochi ora il derby. C’è tanto da perdere e tanto da vincere: ci devi stare, non ci sono vie di fuga, ci devi stare. E’ la partita migliore in questo momento.
Il centrocampo per il derby…
Praet l’ho tolto perché era in diffida insieme a Linetty, non posso rischiare di perderli. Poi aveva un problema, era in dubbio fino alla fine così come era Quagliarella, così come non stava benissimo Saponara eccetera eccetera. Jankto mi è piaciuto come è entrato, negli ultimi giorni ho visto in lui un cambio di atteggiamento. Però è entrato bene, mi è piaciuto, ha avuto lo spirito giusto: è quello che un calciatore deve fare, aiutare la squadra. Mi è piaciuto Vieira, Linetty ha fatto la sua partita. Non ha fatto male nemmeno Colley.
Defrel ha fatto un gol bellissimo, però le chiedo se c’è da attendersi di più da Ramirez e Praet, che sono giocatori di qualità?
Non abbiamo avuto tanta pericolosità, ci è mancata. Dobbiamo essere più velenosi. Avevo scelto, al di là del problema di Quagliarella, due attaccanti veloci che ci potessero dare la profondità. Hanno fatto una partita discreta, non disastrosa. Non c’è da imputare loro delle grandi responsabilità: si sono dati da fare e hanno corso. Non siamo stati bravi sul calcio d’angolo, quello si poteva evitare, quello di El Shaarawy è stato un eurogol, il quarto gol è ridicolo. Abbiamo sbagliato stupidaggini che poi vanno a pesare sul giudizio complessivo sulla partita. Ma poi se fai le stupidaggini e prendi quattro gol non puoi neanche criticare chi critica.
GIAMPAOLO A SKY SPORT
Il rigore tolto dal VAR…
Ho qualche dubbio che potesse essere rigore, non è stato decretato e accetto. Qualche dubbio ce l’ho ora che lo guardo con voi. Mi pare che il contatto ci sia, Irrati è anche andato a riguardarlo.
Irrati non doveva riguardarlo…
Mi pare che fosse rigore, ma andiamo avanti.
La Samp impressionante nell’approccio ma siete durati poco. Perché?
Giustificare questo 4-1 non è semplice, nei contenuti collettivi non ci stanno 4 gol anche se poi vi dico le nostre responsabilità. Le ultime 2 sconfitte pesano sul piano morale inevitabilmente su tutti i calciatori, la differenza è resettare e ripartire. La squadra non l’ha fatto in maniera remissiva, ha cercato di giocare con personalità. L’errore è non essere saputi stare in partita nelle difficoltà. I gol scaturiti dalla Roma sono stati figli di situazioni estemporanee, ci hanno creato 5 minuti di difficoltà.
Poca sostanza in attacco?
Siamo stati poco pericolosi sul piano offensivo e a gestire le difficoltà della partita ma questo riguarda tutti i calciatori. L’avversario ha valore e qualità, può farti gol sempre. Sono stati bravi e noi abbiamo palesato difficoltà e problemi di personalità. Per alzare l’asticella bisogna saperlo sopportare, servono personalità e autostima per sostenerla. Se non ce l’hai ti devi ridimensionare.