Roberto D’Aversa ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:
A Roma per proseguire il momento positivo.
Arriviamo da una striscia positiva e il nostro intento è proseguire pur conoscendo le difficoltà che ci saranno domani sera. Da parte nostra ci deve essere la voglia di andare a fare risultato un importante.
Che Roma si aspetta?
Viene da una vittoria contro l’Atalanta. Sicuramente sono carichi, hanno giocato un giorno prima di noi senza però creare polemiche. Sarà una partita difficile ma da parte nostra ci deve essere la volontà di andare a giocare una partita importante.
Il gol preso all’87’ preso col Venezia potrebbe avere qualche contraccolpo psicologico?
Credo che bisogna guardare avanti come nella vita normale. Sotto l’aspetto mentale bisogna ragionare sul fatto che dobbiamo andare a riprenderci quello lasciato all’87’ a Roma. Dobbiamo andarci a prendere il regalo di Natale a Roma.
Questa è una dichiarazione improntate.
Credo che quando una squadra va in campo, al di là dell’avversario, non dobbiamo partire battuti. La Roma è una squadra forte.
Se ripensa a questo girone di andata quale partita non digerisce?
Non mi piace guardarmi indietro. Direi l’ultima perchè non siamo stati bravi a portare a casa un risultato pieno nonostante la prestazione.
Cosa ha detto a Throsby dopo gli errori sotto porta?
Nulla. Non ha bisogno che il suo allenatore dica nulla.
Il ritorno di Gabbiadini?
È stato importante per l’equilibrio della squadra. E’ quel giocatore che collega i reparti. Molto spesso è impegnato con una marcatura a uomo eppure riesce a concretizzare.
Torregrossa?
Fa parte dei convocati ma come Audero e Verre difficilmente sarà impiegato.
Quagliarella?
Credo che lui dall’inizio del campionato aveva fatto tutte le partite. Ha avuti un calo fisiologico ma ora sta bene. Anche in Coppa Italia ha fatto una grande partita e fatto gol. Ma con gli attaccanti non valuto il fatto che segnino o meno ma l’importanza di quel ruolo è far vedere massima partecipazione in entrambe le fasi. Loro poi è normale che vivono per il gol.
Incontrare Mourinho?
Quando un allenatore incontra Mourinho, allenatore così titolato, c’è l’orgoglio di metterlo in difficoltà. Da parte mia non vedo l’ora di stringergli la mano ad un allenatore così importante.
Quanto orgoglio c’è nell’essere usciti da questa situazione di burrasca?
Non era una situazione semplice ma nelle difficoltà si vede lo spessore dell’uomo e il merito è dei ragazzi. Siamo usciti tutti quanti insieme da questa situazione. Il calcio lo conosciamo tutti: guai a pensare di aver risolto tutte le problematiche ed essere già al sicuro. Il risultato è una conseguenza della prestazione e i ragazzi, sotto questo punto di vista, non sono mai mancati.
Ti aspetti qualcosa dal mercato?
Come ho già detto prima della gara col Venezia, dobbiamo ragionare solo ed esclusivamente solo sulla partita di domani. Ci sono altre persone per pensare al mercato della squadra. Soprattutto prima di una gara così importante penso a tutto meno che al mercato.